Un bambino piange ancora - 9788850205059

Un bambino piange ancora: Nata («insieme con la guerra») e cresciuta nella Germania hitleriana, Ursula Rütter Barzaghi ha trascorso i primissimi anni di vita relativamente al sicuro, tra le mura della caserma di Lubln, in Lorena, protetta dagli eventi esterni ma non dalla cintura del padre, ex poliziotto violento e dedito al bere, rapidamente inseritosi nelle file dei nazisti. Il precipitare della situazione, e la fine del conflitto, l'hanno gettata poi, insieme alla madre, alla sorella e al fratello e a milioni di altri tedeschi, nella realtà di un Paese devastato, ridotto alla miseria e che si svegliava dall'incubo peggiore della sua storia. Il padre, nel frattempo, era scomparso «al fronte russo...», lasciando un ricordo così doloroso e ingombrante da cancellare persino l'immagine della sua uniforme, quella delle SS. Con grande onestà, e con grande coraggio, Ursula Rütter Barzaghi ha scavato nella memoria e ha ricostruito la sua storia di bambina e di ragazza, cresciuta come tanti altri suoi coetanei ascoltando storie dell'orrore sui bambini cristiani rapiti dagli ebrei, o sui russi in agguato nei boschi in mezzo ai lupi; ignorando a scuola la tragedia recente e andando poi a giocare in mezzo alle macerie prodotte dai bombardamenti alleati; dedicando molto tempo alla ricerca del cibo e cominciando infine a lavorare. E ponendosi intanto domande sempre più dolorose e pressanti, sollecitate dai ricordi ma destinate a restare a lungo senza risposta, poiché coloro che potevano dire, raccontare, cercare di spiegare ' gli adulti ' erano barricati dietro un muro invalicabile, chiusi «sotto una cappa di s
Born ("together with the war") and raised in Hitler's Germany, Ursula Rütter Barzaghi spent the first few years of her life relatively safe, within the walls of the Lubln barracks, in Lorraine, protected from external events but not by the belt of her father, a former violent policeman and addicted to drinking, who quickly joined the ranks of the Nazis. The precipitating situation, and the end of the conflict, threw her, together with her mother, sister and brother and millions of other Germans, into the reality of a devastated country, reduced to poverty and waking up from the worst nightmare in its history. His father, meanwhile, had disappeared "at the Russian front...", leaving a memory so painful and cumbersome that even the image of his uniform, that of the SS, was erased. With great honesty, and with great courage, Ursula Rütter Barzaghi has dug into the memory and reconstructed her story as a child and girl, who grew up like many of her peers listening to horror stories about Christian children kidnapped by Jews, or about Russians lurking in the woods among wolves; ignoring the recent tragedy at school and then going to play among the rubble produced by the allied bombings; devoting a lot of time to looking for food and finally starting to work. And in the meantime, asking themselves increasingly painful and pressing questions, solicited by memories but destined to remain unanswered for a long time, because those who could say, tell, try to explain ' adults ' were barricaded behind an impassable wall, closed "under a cloak of themselves.