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«Im-marginable». Lo spazio di Joyce, Beckett e Genet - 9788854811560
di Federico Sabatini edito da Aracne, 2007
- € 17.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: «Im-marginable». Lo spazio di Joyce, Beckett e Genet
- Autore: Federico Sabatini
- Editore: Aracne
- Data di Pubblicazione: 2007
- Genere: letterature straniere: critica
- Argomenti : Joyce, James Beckett, Samuel Genet, Jean
- Pagine: 264
- ISBN-10: 8854811564
- ISBN-13: 9788854811560
«Im-marginable». Lo spazio di Joyce, Beckett e Genet: Il termine joyciano "immarginable" abbraccia i concetti di margine, illimitatezza, immaginazione e figurazione. Lo studio proposto in questo libro è quello della simultaneità di due concezioni di spazio - fisicamente limitato ma percettivamente espandibile e modificabile all'infinito - all'interno di un unico momento percettivo. Il viaggio all'interno delle opere narrative di Joyce, Beckett e Genet, è condotto dall'autore attraverso una capillare analisi delle ricreazioni linguistiche dei momenti di percezione spaziale dei personaggi, la cui immagine mentale dello spazio risulta essere frutto di un insieme di forze talvolta contrastanti, in cui convergono coscienza, cultura e le stesse caratteristiche fisiche dei luoghi in questione. L'analisi si giova degli assunti più significativi della filosofia classica (Aristotele, Cartesio, Bruno, Berkeley) e di quella moderna, in cui un ruolo di spicco assumono le teorie fenomenologiche di Bachelard e MerleauPonty, in grado di suggerire come lo spazio, la percezione e la rêverie, siano fenomeni essenzialmente inesauribili e difficili da circoscrivere in una comprensione o "rappresentazione" - esaustiva.
The term "immarginable" more comfortably embraces the concepts of margin, limitlessness, imagination and figuration. The study proposed in this book is that of simultaneity of two conceptions of space-limited physically but perceptively expandable and editable endlessly-within a single moment of perception. The journey into the works of Joyce, Beckett and Genet, is conducted by the author through an extensive analysis of linguistic recreations of moments of spatial perception of the characters, whose mental image of space turns out to be the result of a set of sometimes conflicting forces, in which consciousness, culture and physical characteristics of the places in question. The analysis takes advantage of the most significant assumptions classical philosophy (Aristotle, Descartes, Bruno, Berkeley) and the modern one, in which a prominent role assume the phenomenological theories of Bachelard and MerleauPonty, can you suggest how space, perception and r??verie, are essentially inexhaustible phenomena are difficult to circumscribe in an understanding--or "representation"--comprehensive.
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molto interessante, a tratti complesso, ma ben scritto ed esauriente. Affascinante ’analisidei mortidi Joyce.