Capitale infetta. Si può liberare Roma da mafie e corruzione? - 9788817087940

Capitale infetta. Si può liberare Roma da mafie e corruzione?: "Sapevo che mi sarei dovuto confrontare con sepolcri imbiancati e farisei, con lecchini di corte e adulatori falsi come i soldi del Monopoli, con criminali in giacca e cravatta e con i loro pavidi servi, con funzionari corrotti e dirigenti ignavi o con dirigenti corrotti e funzionari ignavi. Però credo sempre che valga la pena di provare a cambiare questo Paese." Così suona il bilancio di Alfonso Sabella, il giudice che nel dicembre del 2014, pochi giorni dopo la prima serie di arresti legati all'inchiesta Mafia Capitale, Ignazio Marino nomina assessore alla Legalità. In questo diario di viaggio Sabella descrive la città che ha incontrato: da una parte la malavita che tratta alla pari e spesso controlla la politica e la burocrazia e, dall'altra, le difficoltà dei rappresentanti dell'amministrazione che, anche quando non sono corrotti, mancano degli strumenti necessari a cambiare. Un libro che, con un linguaggio schietto e appassionato, è allo stesso tempo una dichiarazione d'amore per la capitale e un racconto della miscela esplosiva che da decenni alimenta il malaffare: dalla mafia del litorale alle truffe sui beni confiscati, dalle mani sull'ambiente agli affari sulle commesse pubbliche. E sembra che la fragilità della politica sia incapace persino di comprendere le proporzioni di questo verminaio.
"I knew I'd have to compare with whitewashed and Pharisees, with Lake and sycophants fakes like monopoly money, with criminals in suits and with their fearful slaves, with corrupt officials and executives sloth or corrupt leaders and officials sloth. But I always believe it worthwhile to try to change this country. " So it sounds the budget of Alfonso Sabella, the judge who in December 2014, just days after the first series of arrests related to inquiry Mafia capital, Ignazio Marino appoints Head of Legality. In this travelogue Sabella describes the city that he met: on the one hand, the underworld that is on par and often controls the politics and bureaucracy and, on the other hand, the difficulties of the representatives of the Administration that, even when they are corrupt, they lack the necessary tools to change. A book that, in a forthright and passionate, is at once a declaration of love for the capital and an account of the explosive mixture that powers the malfeasance: the mafia of the shoreline for scams on confiscated property from the environment to business on public procurement. And it seems that the fragility of politics is unable even to comprehend the scale of this can of worms.