Pugni chiusi. Storia transnazionale di un Sessantotto di periferia. Gauchisme, controculture e rivolta giovanile in provincia di Arezzo (1968-1977) - 9788875423148

Pugni chiusi. Storia transnazionale di un Sessantotto di periferia. Gauchisme, controculture e rivolta giovanile in provincia di Arezzo (1968-1977): Il libro è strutturato in tre capitoli (Contesti, Mappe, Cronologie), a cui seguono due ricche sezioni (Documenti, Memorie) e un'articolata Appendice (Biografie, Bibliografia e fonti, Galleria fotografica, Indice dei nomi). Se nel primo capitolo si incrociano le dimensioni micro e macro e i contesti "locale" con quelli nazionale e globale, nel secondo - con lo stesso metodo - si delinea una mappa del "gauchisme" sessantottino, ossia una geopolitica dei movimenti. Nel terzo infine sono esemplificate, in comparazione, cronologie di natura completamente diversa: una dedicata al triennio rosso 1967-1969 in chiave locale; l'altra sulle origini globali e lontane del Sessantotto, rinvenute per tracce in quell'inedito e "incredibile miscuglio" antropologico culturale (e contestativo) che aveva già preso forma nel dopoguerra. Alla sezione documentaria, piccola raccolta di articoli consacrata in parte ai ricordi, segue la corposa e variegata sezione delle memorie individuali, vero fiore all'occhiello di questo lavoro collettivo.
The Book is structured in three chapters (Contexts, Maps, Chronologies), followed by two rich sections (Documents, Memoirs) and an articulated Appendix (Biographies, Bibliography and sources, photo Gallery, Index of names). If in the first chapter the micro and macro dimensions and the "local" contexts are crossed with the national and global ones, in the second-with the same method-a map of the "gauchisme" Sixty, that is a geopolitical movement, is outlined. In The third, finally, are exempliated, in comparison, chronologies of a completely different nature: one dedicated to the three-year red 1967-1969 in local key; The other on the global and distant origins of the Sixty Eight, found by traces in that unprecedented and "incredible mixture" anthropological cultural (and contestative) that had already taken shape in the aftermath of the war. The Documentary section, a small collection of articles consecrated in part to the memories, follows the full and variegated section of the individual memories, the true jewel of this collective work.