Storia della danza - 9788842828624

Storia della danza: La danza è la madre delle arti. Così la descrive Curt Sachs: madre delle arti, eruzione di forze represse, estasi del corpo che fa l'uomo partecipe dell'aldilà, del mondo dello spirito e di dio. Non sorprende che Siva crei il mondo danzando, che dalla danza rituale i cinesi facciano nascere i pianeti e l'armonia dell'universo, che persino la teologia ebraico-cristiana altrimenti ostile a questa forma d'espressione del sé - rappresenti la visione dei giusti in una danza sacra intorno al trono sfolgorante di dio. Pubblicata a Berlino nel 1933, alla vigilia della promulgazione delle leggi razziali che valsero l'esilio al suo autore, "Storia della danza" rimane ancora oggi un'opera insuperata dal punto di vista della trattazione teorica e della formulazione normativa. Curt Sachs si muove con sicurezza dalle danze convulse - intese come identificazione con l'animalità e graduale distacco da questa a quelle folkloriche, dall'Africa all'Australia, dall'antichità greco-romana al ventesimo secolo, in cui la danza si spoglia degli elementi mitici e cultuali per divenire spettacolo e divertimento. Con chiarezza ed esaustività, Sachs descrive procedimenti coreutici, gesti, passi, ritualizzazioni, occasioni e funzioni di quest'arte, attento a cogliere di ogni snodo le più sottili trasformazioni stilistiche e le metamorfosi sociali che lo accompagnano. Prefazione di Diego Carpitella.
Dance is the mother of the arts. This is how Curt Sachs describes it: mother of the arts, eruption of repressed forces, ecstasy of the body that makes man a participant of the afterlife, of the world of the spirit and of God. It is not surprising that Siva creates the world by dancing, that from ritual dance the Chinese give birth to the planets and the harmony of the universe, that even the Jewish-Christian theology otherwise hostile to this form of self-expression - represents the vision of the righteous in a sacred dance around the blazing throne of God. Published in Berlin in 1933, on the eve of the promulgation of racial laws that earned its author exile, "History of Dance" remains an unsurpassed work from the point of view of theoretical treatment and normative formulation. Curt Sachs moves with confidence from convulsive dances - understood as identification with the animality and gradual detachment from this to the folkloric ones, from Africa to Australia, from Greco-Roman antiquity to the twentieth century, in which dance strips itself of the mythical and cult elements to become spectacle and fun. With clarity and exhaustiveness, Sachs describes choreographic processes, gestures, steps, ritualizations, occasions and functions of this art, careful to grasp of each junction the subtlest stylistic transformations and social metamorphosis that accompany it. Foreword by Diego Carpitella.