Il fiume senza sponde. Trattato immaginario - 9788883733673

Il fiume senza sponde. Trattato immaginario: È il Río de la Plata il protagonista di questo "Trattato immaginario", un gigantesco corso d'acqua formato dalla confluenza dei fiumi Uruguay e Paraná, la cui superficie è pari a quella dell'Olanda e sulle cui sponde oggi si affacciano due metropoli, Buenos Aires e Montevideo. Eppure, nel 1516, il Río de la Plata e le terre che lo circondavano erano desolate. Il suo scopritore, Juan Díaz de Solís, colpito dalla vastità e dalla dolcezza delle sue acque lo battezzò "Mar Dulce". Alle sue spalle si apriva una sterminata pianura che gli indigeni chiamavano pampa, ma che tutti gli altri designarono con una parola molto meno prestigiosa: il deserto. Juan José Saer dedica al fiume più importante della sua Argentina il racconto - che ricorda "Il Mediterraneo" di Braudel e "Danubio" di Magris - della ricerca quasi impossibile dell'identità di quelle terre e delle persone che le abitano. Ripercorrendo la storia di un fiume, Saer ci narra la storia di una nazione, dalla fondazione di Buenos Aires alla dittatura, attraverso quattro capitoli che seguono il succedersi delle stagioni australi, celebrando così due figure: il Río de la Plata e la letteratura.
It is the "Imaginary Treaty", a gigantic waterway formed by the confluence of the rivers Uruguay and Parana, whose surface is equal to that of the Netherlands and on whose shores today overlook two metropolises, Buenos Aires and Montevideo. Yet, in 1516, the Rio de la Plata and the lands that surrounded it were desolate. Its discoverer, Juan Diaz de Sols, struck by the vastness and sweetness of its waters, christened it "Mar Dulce". Behind him opened an endless plain that the natives called pampas, but which all the others designated with a much less prestigious word: the desert. Juan José Saer dedicates to the most important river of his Argentina the story - reminiscent of the Mediterranean of Braudel and Danube of Magris - of the almost impossible search for the identity of those lands and the people who live there. Retracing the history of a river, Saer tells us the story of a nation, from the foundation of Buenos Aires to the dictatorship, through four chapters that follow the succession of the Southern seasons, thus celebrating two figures: the Rio de la Plata and literature.