Racconti - 9788842819875

Racconti: Grottesco e pungente, cortigiano e selvaggio, il genio di Saki - pseudonimo dello scrittore britannico Hector Hugh Munro - ha attraversato come uno spettro il Novecento letterario europeo. Nato in un villaggio di pescatori in Birmania durante il colonialismo vittoriano e cresciuto nelle contraddizioni dell'Inghilterra edoardiana, i suoi racconti sono brevi e mordaci ritratti di un'epoca, quella moderna, che ha i contorni della fiaba orientale, chimerica e sospesa, e l'incalzare notturno di un incubo in cui realtà storiche e fantasie si confondono continuamente. Creature ripugnanti o angeliche abitano queste pagine: licantropi che adescano bambini nei boschi, gatti e folletti dai poteri portentosi, spettri di nobili defunti che perseguitano dall'aldilà i loro debitori, consiglieri demonici che instaurano un Parlamento Infernale, e re che vessano i poveri, poveri che detronizzano i principi, principi di regni votati alla perversione che diventano santi. Poco importa se i fatti narrati si svolgano in un Medioevo fantastico, sotto l'Impero di Augusto o nell'anticamera della Prima guerra mondiale, se i personaggi si muovano in una scena di caccia nelle gelide campagne russe o sorseggino champagne a un garden party di aristocratici londinesi: le loro storie sembrano ordite dallo stesso inesorabile destino. Un Fato che agisce all'insegna della vendetta pirotecnica e della pantomima, del travestimento burlesco e dell'inganno, portando alla luce tutte le brutture, tutti i sogni e le meravigliose debolezze del genere umano. Nei "Racconti" di Saki - inediti in Italia e ora proposti da
Grotesque and stinging, courtier and savage, the genius of Saki - pseudonym of the British writer Hector Hugh Munro - crossed as a spectre the twentieth century European literary. Born in a fishing village in Burma during Victorian colonialism and raised in the contradictions of Edwardian England, his stories are short and biting portraits of a modern era, which has the contours of the oriental fairy tale, ceric and suspended, and the nightly pressing of a nightmare in which historical realities and fantasies are constantly confused. Repugnant or angelic creatures inhabit these pages: werewolves who join children in the woods, cats and goblins with portentous powers, ghosts of deceased nobles who persecute their debtors from the afterlife, demonic advisers who establish a Parliament Infernal, and kings who harass the poor, poor who dethrone the principles, principles of kingdoms devoted to perversion that become saints. It doesn't matter if the events narrated take place in a fantastic Middle Ages, under the Empire of Augustus or in the antechamber of the First World War, if the characters move into a hunting scene in the icy Russian countryside or sip champagne at a garden party of London aristocrats: their stories seem to have been horrified by the same inexorable fate. A Fate that acts in the name of pyrotechnic vengeance and pantomime, burlesque disguise and deception, bringing to light all the ugliness, all dreams and wonderful weaknesses of mankind. In Saki's "Stories" - unreleased in Italy and now proposed by