Il "silenzio" del rischio, la "loquacità" del fine. Per una ricostruzione finalistico-volontaristica del dolo eventuale - 9788833180052

Il "silenzio" del rischio, la "loquacità" del fine. Per una ricostruzione finalistico-volontaristica del dolo eventuale: Il volume, premessa un'analisi sull'esistenza e sull'opportunità della previsione del dolo eventuale, si pone l'obbiettivo di conferire al dolo eventuale una definizione rispettosa del principio di determinatezza. Il punto di partenza è ricercare le basi normative del dolo eventuale, da rinvenire non soltanto nell'articolo 43 del c.p., norma incompleta da questo punto di vista, ma in combinato disposto con alcune disposizioni della Parte generale e Speciale che tipizzerebbero tale forma di dolo. Da questa analisi si ricava una definizione di dolo eventuale incentrata su di una visione finalistica che nega la sussistenza dello stesso ogni qualvolta l'evento collaterale frustra il fine che spinge il soggetto attivo del reato ad agire. In questa prospettiva il dolo eventuale include sia il requisito della volontà, che quello dell'intenzionalità, entrambi previsti dall'art. 43 c.p. La ? gura di dolo che ne esce è simile a quella propria della psicologia del senso comune che, al momento, risulta ancora la più confacente alla prova degli stati soggettivi nel processo penale. Una lettura così selettiva del dolo eventuale che rende l'istituto compatibile col principio di determinatezza, lascia sussistere potenziali contrasti fra questa forma di dolo ed il principio di colpevolezza commisurativa, di modo che si propone, in chiave de jure condendo, l'introduzione di una attenuante ad hoc per colui che agisce rischiando.
The volume, which is an analysis of the existence and appropriateness of the forecast of recklessness, has the goal of giving the respectful of the principle of clarity regarding definition recklessness. The starting point is to research the normative bases of recklessness, to discover not only in article 43 of the criminal code, incomplete rule from this point of view, but in conjunction with certain provisions of the general part and special that such tipizzerebbero form of malice. From this analysis we obtain a definition of recklessness which focuses on a teleological vision that denies the existence of the same whenever the SideShow frustrates the end pushing the active subject of the offence to act. In this perspective the recklessness of the will, which includes both the requirement that intentionality, both under art. 43 c.p. The? Gura of malice that comes out is similar to that of the psychology of common sense which, at present, is still the most suitable test subjective States in criminal trials. A selective reading so recklessness that makes the institution compatible with principle of definiteness, let be potential conflicts between this form of fraud and the principle of guilt commisurativa, so that it offers, in a de jure season, introducing a mitigating circumstance for the doer risking.