Antonino Caponnetto. Non è finito tutto - 9788895731544

Antonino Caponnetto. Non è finito tutto: Palermo, luglio 1992. Sono i giorni della strage di via D'Amelio. "È finito tutto" dice uno scosso Antonino Caponnetto a un giornalista, uscendo dall'obitorio dopo l'ultimo saluto a Paolo Borsellino. Il giudice in pensione, padre del pool antimafia, è l'ambasciatore di un'Italia che non ha più uomini presentabili. "Chi ci difende ora? Dov'è lo Stato?", gli chiedono le persone. Le stesse domande sentite due mesi prima in occasione della morte di Giovanni Falcone. L'ex Capo Ufficio Istruzione è il simbolo di una città, di un Paese, che si rialza dall'ennesimo schiaffo. Il rammarico per quella frase detta in un momento di sconforto è un motivo in più per farsi coraggio, per riprendere le forze e la speranza, e lavorare sul cambiamento culturale e sulla lotta alla mafia. È l'inizio della primavera palermitana. Nella sua "preghiera laica", al funerale di Borsellino, c'è il progetto dei dieci anni seguenti: Caponnetto diventa il primo rappresentante della società civile, gira l'Italia per testimoniare nelle scuole la sua esperienza e portare avanti le idee dei magistrati uccisi dalla mafia.
Palermo, July 1992. Are the days of the massacre in via D'amelio. "It's over," says one shaken Antonino Caponnetto to a reporter, exiting from the morgue after a last farewell to Paolo Borsellino. The retired judge, father of the anti-mafia pool, is the Ambassador of an Italy that has more men presentable. "Who defends us now? Where is the State? ", asked the people. The same questions after hearing two months before the death of Giovanni Falcone. The former head of the Education Department is the symbol of a city, a country, which rises up again from yet another slap. The regret for that phrase said in a moment of distress is all the more reason to be brave, to regain his strength and hope, and work on cultural change and the fight against the mafia. And the beginning of spring of Palermo. In his "secular prayer", at the funeral of Borsellino, there is the project of the Decade: Calvert became the first representative of civil society, runs the Italy to testify in schools about his experience and bring forward the ideas of judges killed by the mafia.