La dimensione del comfort urbano - 9788891612410

La dimensione del comfort urbano: Questo scritto vorrebbe indagare gli spazi di mediazione tra la sfera domestica e quella urbana, nel tentativo di comprenderne il significato all'interno della struttura urbana attuale. Nel passaggio dalla soglia della propria abitazione alla strada si attraversano diversi stati d'animo, fondamentali nel determinare il nostro grado di identificazione nella città abitabile e nel nostro percepire un grado di comfort condivisibile, che investa la sfera collettiva, quindi urbano. La condizione di comfort, infatti, non riguarda solo la nostra individualità e lo spazio privato della nostra stanza, della nostra casa: se proviamo a superare questo limite, fisico ma anche esistenziale, e ci attestiamo su un ambito di relazione tra sfera individuale e sfera collettiva, questo termine può diventare peculiare della qualità del vivere. I cardini concettuali dello scritto partono dall'atteggiamento neopragmatista di Rorty rispetto alla teoria della conoscenza, dal Perturbante di Freud e di Vidler e dall'Opacità spaziale introdotta da Rowe e Slutzky, per definire sia i luoghi precisi della mediazione tra i due ambiti, domestico ed urbano, sia alcuni strumenti utili al progetto, inteso sempre come momento di conoscenza della realtà.
This paper would like to investigate the spaces between the domestic sphere and urban, in an attempt to understand its meaning within the current urban structure. In the passage from the threshold of his home to the road passes through several States of mind that are key in determining our degree of identification in city habitable and perceive a comfort level acceptable, covering the collective sphere, so urban. The condition of comfort, in fact, not only affects our individuality and the private space of our room, our home: If we try to overcome this limitation, physical but also existential, and would testify about the relationship between individual and collective sphere sphere, this term can become peculiar quality of living. The conceptual script hinges depart from neopragmatist Rorty's attitude with respect to the theory of knowledge, from Freud's Uncanny and Vidler and spatial Opacity introduced by Rowe and Slutzky, to define both the precise locations of mediation between the two domestic and urban areas, and some useful tools to the project, defined as time to knowledge of reality.