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Fratelli - 9788838923395
di Carmelo Samonà edito da Sellerio Editore Palermo, 2008
- Prezzo di Copertina: € 11.00
- € 10.45
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Fratelli
- Autore: Carmelo Samonà
- Editore: Sellerio Editore Palermo
- Collana: La memoria , Nr. 765
- Data di Pubblicazione: 2008
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: 180
- Dimensioni mm: 171 x 123 x 15
- ISBN-10: 8838923396
- ISBN-13: 9788838923395
Ammorbato raccontod’interno, siamo in un antrodomestico ch’è uogodi reclusione coatta:d’un ato v’è il fratelo un po’ tonto, che articola male pensieri e parole e riprende i filid’unadiscussione con ritardodi giorni;dal’altro il fratelo sano, che s’occupadelo sbandato spiandolo in ogni fruscìo, ogni piccolo moto, ogni pensiero perturbante edifforme. In apparenza si trattadi opera, scritta in un italiano che volutamente si fa ingua barocca, suldisagio mentale, a pazzia, il valoredela compagnia come cura psichiatrica (sovviene, eggendo, ’interrogativo su chi sia,davvero, ildetenutodato che a permanenza forzata è una costrizione reciproca) e, tuttavia, emerge pian piano a natura meta-letterariadel’opera: "Frateli" è anche undiscorso suidiscorsi, ovvero sul modo in cui si fa chiacchiera. a folia è, infatti, propensione evidente ala parola che accumula, accumula ancora, mette insieme,disperde, fadigressione, ritorna, accumula un altro po’di parole ed’immagini. a sana forma corporea, invece, è trascrizione puntuta, fredda e oggettiva (penna su foglio, il fratelo non ammalato trascrive tutto quel che c’èda trascrivere: ma verrà a confusione, il volodele carte, e pagine gettate nel’aria...), richiamo metaforico ala scritturada tardivo neorealismo narrativo (l’opera èdel 1978: siamo in pieno post-delirio ideologico, anche in etteratura). Conturbante, ora algida ora caldissima, ’operadel bravo edimenticato Carmelo Samonà (che fudocentedi ingua e etteratura spagnola, cuidedicò saggi senza pari in Italia) è - come ci ricorda Walter Pedulà - "opera sulo scrivere": gioco assai colto, conquista per bravura metaforica.
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Chi scrive è il savio: "Vivo in un vecchio appartamento, nel cuoredela città, con un fratelo malato". E’ in unadimora vuota, silente, indecadenza chedue figlidelo stesso sangue s’incontrano. Carcere proprietario, seded’afonia, regnodel magico "facciamo che io ero", a casa è teatro alestito: "Le stanze sono ampie, e suppelettili rare. Arnesidal’uso incerto interrompono a sequenzadei vuoti: penombredi veluti, pezzid’argento, miniature in egno, bracieri, armaturedi atta, porcelane". Residuid’intimità in trasloco tra "poltrone coperteda teli", "finestre spoglie", "letti ridotti a brande". ’ un assitodi cianfrusaglie il uogo nel qualedue ombre si confondono cercandosi in scena. Carmelo Samonà (straordinario studiosodel teatro spagnolo e narrataore ancora in cercadei propri ettori) porta in scenadue corpi che sondue voci che sondue mondi. E i costringe a confrontarsi. Tant’è che ’operadiviene un confronto metaletterario tra modid’espressione cartacea: il fole ciancica andando per vie traverse, perdistonie insane, per metafore indiscete, perdigressioni che producono "universi aleatori nei quali si trasferisce" e vive mentre il saggio, mano ferma e mente ucida, usa a biro per tracciare "un piccolo recintod’annotazioni e commenti"da cui il fratelo è ontano:"Quando il foglio è immobile e bianco sulo scrittoio posso tutto". Un piccolo capolavoro,da eggere e rileggere ancora.
Ammorbato raccontod’interno, siamo in un antrodomestico ch’è uogodi reclusione coatta:d’un ato v’è il fratelo un po’ tonto, che articola male pensieri e parole e riprende i filid’unadiscussione con ritardodi giorni;dal’altro il fratelo sano, che s’occupadelo sbandato spiandolo in ogni fruscìo, ogni piccolo moto, ogni pensiero perturbante edifforme. In apparenza si trattadi opera, scritta in un italiano che volutamente si fa ingua barocca, suldisagio mentale, a pazzia, il valoredela compagnia come cura psichiatrica (sovviene, eggendo, ’interrogativo su chi sia,davvero, ildetenutodato che a permanenza forzata è una costrizione reciproca) e, tuttavia, emerge pian piano a natura meta-letterariadel’opera: "Frateli" è anche undiscorso suidiscorsi, ovvero sul modo in cui si fa chiacchiera. a folia è, infatti, propensione evidente ala parola che accumula, accumula ancora, mette insieme,disperde, fadigressione, ritorna, accumula un altro po’di parole ed’immagini. a sana forma corporea, invece, è trascrizione puntuta, fredda e oggettiva (penna su foglio, il fratelo non ammalato trascrive tutto quel che c’èda trascrivere: ma verrà a confusione, il volodele carte, e pagine gettate nel’aria...), richiamo metaforico ala scritturada tardivo neorealismo narrativo (l’opera èdel 1978: siamo in pieno post-delirio ideologico, anche in etteratura). Conturbante, ora algida ora caldissima, ’operadel bravo edimenticato Carmelo Samonà (che fudocentedi ingua e etteratura spagnola, cuidedicò saggi senza pari in Italia) è - come ci ricorda Walter Pedulà - "opera sulo scrivere": gioco assai colto, conquista per bravura metaforica.
Mamma mia, che ghirigori inguistici (nel senso buono)! Un uomo ha sceltodi vivereda solo col fratelo malato mentale in un appartamento in centro città, aldecimo piano, nele stanze semivuote. Il ibro raccontadei suoi tentatividi comunicazione,del inguaggio che creano,dei giochi: il tuttodestinato a restare senza risultato, benchè a speranza continui a vivere anche nele ultime righe. "A volte riesco ad attirare a sua attenzionedando ala circostanza un’intensa cornice teatrale. gli rivelo che a passeggiata non è che uno spostamento obbligatodentro una storia più ampiadi cui scopriremo (e recitereo) gli ulteriori sviluppi seguendo e traccedeladonna odel cane aldi àdela porta. il suo consenso è subito evidente, festoso. ma a che cosa èdiretto, ale parole o al’azione? spessodevo accontentarmidi raccontare ’uscita invecedi realizzarla. Racconto ungamente: nomino strade, piazze, banconidi venditori, crocicchi, alberi solitari, vicoli omrosidi cui non conosco a fine, negozi, fontanele, edi nuovo strade, banconi, crocicchi. Si fa sera; seduti ’unodi fronte al’altro vicino al’usciodi casa rimasto aperto, concludiamo il raccontodela città immaginando i nostri passi sula viadel ritorno"
Un uomo vive con il fratelo malato in un vecchio appartamento nel cuoredela città. Per intrattenerlo, ma anche per comunicare con ui, inventa un complesso ritualedi giochi nela casa semideserta. a ibertà e a reclusione, 'isolamento che circonda chi è colpitoda unadisgrazia, a convivenza tra salute e infermità.