Innovazione finanziaria ed esercizio del voto - 9788823845619

Innovazione finanziaria ed esercizio del voto: I contratti derivati, il prestito titoli e altri "prodotti" dell'innovazione finanziaria degli ultimi decenni non sono soltanto strumenti di gestione dell'investimento azionario, ma di trasformazione dello stesso. Essi hanno radicalmente mutato - su scala globale - i modi con cui gli investitori professionali partecipano al governo delle società quotate. Particolarmente problematica è la situazione in cui un azionista, ricorrendo a strumenti negoziali di gestione del rischio o della liquidità, oppure sfruttando il sistema della record date (anch'essa un portato dei processi di finanziarizzazione della società per azioni), riduca la propria esposizione ai ritorni dell'investimento azionario, lasciando al contempo inalterato il diritto di voto: è ciò che, con un'espressione ormai entrata nel linguaggio degli studi giuseconomici, si definisce "empty voting". Di fronte a operazioni di fusione deliberate con il contributo determinante di un azionista formalmente legittimato al voto, ma con partecipazione "svuotata" di qualsivoglia interesse economico, i principi di fondo della disciplina della società per azioni sono messi alla prova; e lo sono ancor più laddove lo stesso azionista, vendendo allo scoperto, assuma una posizione perfino ribassista rispetto ai prezzi delle azioni di cui rimane possessore. In prima analisi, parrebbe agevole ricorrere a paradigmi quali "un'azione, un voto", o alla disciplina del conflitto di interessi dell'azionista. In realtà, questi istituti - come tradizionalmente interpretati - appaiono inadatti a cogliere la complessità delle relazioni tra merca
Derivatives, securities lending and other "products" of financial innovation in recent decades are not just shareholder value management tools, but the same transformation. They have radically changed-on a global scale-the ways in which professional investors participating in the governance of listed companies. Particularly problematic is the situation in which a shareholder, through negotiation or liquidity risk management tools, or taking advantage of the system of record date (also a brought the company's processes financialisation actions), reduce its exposure to equity investment returns, leaving intact the right to vote: it is what, with an expression now entered into the language of studies economic implication, you define "empty voting". In the face of mergers approved with the decisive contribution of a shareholder formally entitled to vote, but with participation "emptied" of any economic interest, the underlying principles of the discipline of the Corporation are put to the test; and even more when the same shareholder, selling out in the open, taking a bearish position even compared to the prices of the shares of which remains. At first blush, it would seem easy to resort to paradigms such as "one share, one vote", or the discipline of conflict of interest of the shareholder. In reality, these institutes-as traditionally interpreted-appear unfit to grasp the complexity of relations between merca