Ho nascosto la mia voce - 9788811684824

Ho nascosto la mia voce: Iran. Shahab adora guardare la luna, che se ne sta nel cielo, silenziosa. Come lui. Perché Shahab ha quattro anni, ma non ha ancora fatto sentire la sua voce. Non c'è niente in lui che non vada. Ha solo deciso che non è il momento di iniziare a parlare. Quando gli altri lo prendono in giro per questa sua stranezza, lui si chiude nel suo mondo con i suoi amici immaginari, Babi e Asi. Per tutti è un bambino difficile, problematico, forse meno sveglio rispetto ai suoi coetanei. Questo è quello che pensa anche suo padre Naser che non ha il tempo né la voglia di comprendere il figlio e i suoi silenzi. Per lui esiste solo suo fratello maggiore, che lo rende orgoglioso, ed è il primo in ogni cosa. Mentre Shahab combina sempre qualcosa di sbagliato. C'è un'unica persona pronta ad ascoltare le sue parole non dette, a capire che ha solamente bisogno di tempo per cominciare a parlare: sua madre Mariam. Perché anche lei sa cosa vuol dire sentirsi diversi, in una realtà in cui una donna laureata deve rinunciare alla sua carriera per occuparsi della famiglia. Perché lei sa che il silenzio del bambino in realtà è un'arma contro l'indifferenza di Naser. E una richiesta di attenzioni e di affetto. Tutto quello che l'uomo non gli ha mai dato. Grazie a lei Shahab scopre giorno dopo giorno che a volte la strada che porta al cuore delle persone è lunga e piena di ostacoli. Ma quando l'obiettivo è davvero importante si trova sempre un modo di far sentire la propria voce e rompere il silenzio. Dopo "Quello che mi spetta", torna Parinoush Saniee, l'autrice che ha raccontato le donne iraniane e la
Iran. Shahab loves watching the Moon, who is in heaven, silent. Like him. Because Shahab has four years, but has not yet made its voice heard. There is nothing in him that don't go. He just decided that now is not the time to start talking. When others make fun of him for his strangeness, he closes his world with his imaginary friends, Babi and Asi. For all is a child difficult, problematic, perhaps less cute than its peers. This is what his father thinks that Alissa does not have the time nor the desire to include the son and his silences. For him there is only her older brother, which makes him proud, and is the first in everything. While Shahab combines always something wrong. There is one person willing to listen to his words left unsaid, to understand that only need time to start talking: his mother Mariam. Because she knows what it's like to feel different, in a world where a woman graduate must give up his career to take care of the family. Because she knows that the baby actually silence is a weapon against the indifference of Naser. And a request for attention and affection. Everything that man has ever given. Thank you Shahab discovers day after day that sometimes the road that leads to the heart of the people is long and full of obstacles. But when the goal is really important you always finds a way to make their voices heard and break the silence.