Voglio una vita come la mia - 9788860887924

Voglio una vita come la mia: Cinquecento anni fa gli ambasciatori del Ducato di Milano e della Repubblica di Venezia sottoscrissero un trattato che inaugurava, dopo lunghi anni di guerre, un inaspettato periodo di pace. Un quarantennio d'oro. Nessuna generazione aveva mai goduto di quel dono, e nessun'altra, per il mezzo millennio successivo, ne avrebbe più goduto. Finché sono arrivati loro, i nati fra il 1946 e il 1950. Il protagonista di questo romanzo ha avuto la fortuna di nascere nel quinquennio felice e di avere, insieme agli altri fortunati, un'esistenza baciata dagli dèi: di conoscere due mondi, due infanzie e due giovinezze, la prima in un'Italia pre e paleoindustriale, ancora a misura di bambino, e la seconda, fatta di entusiasmi e di esperienze del tutto originali, nel periodo eroico del Sessantotto. Ma di quel dono questi "frontalieri della Storia" cos'hanno saputo fare? Cos'hanno costruito per il futuro, con i loro slanci, le loro battaglie al riparo dalle guerre e le loro allegre rivoluzioni sessuali? Mentre la vita scorre, il protagonista si interroga, cerca ragioni e spiegazioni, angosciato per il figlio, condannato a essere precario, per le tante donne che lo attraggono e gli complicano le giornate, per i colleghi e le vicende dell'università verso cui è ogni giorno più insofferente, per il mondo così come è diventato. Rimangono il suo vitalismo, il conforto degli amici di sempre e il lucido disincanto al quale, senza proporselo, si è allenato.
Five hundred years ago the ambassadors of the Duchy of Milan and the Republic of Venice signed a treaty that inaugurated, after long years of war, an unexpected period of peace. 40 years of gold. No generation had never enjoyed that gift, and no other, for half a Millennium later, would have most enjoyed. Until they came, those born between 1946 and 1950. The protagonist of this novel has had the good fortune to be born in five years happy and have, along with the other lucky existencia kissed by the gods: to know two worlds two childhoods and two youth, the first in a pre and Italy fashion company, still suitable for children, and the second, made of enthusiasm and experience totally original, heroic period of sixty-eight. But that gift these "frontier workers" what have they done? What they built for the future, with their gestures, their battles away from wars and their cheerful sexual revolutions? While life goes on, the main character asks, seeks reasons and explanations, distressed for her son, condemned to be precarious for the many women who attract him and complicate the days, for colleagues and the vicissitudes of the University that is increasingly impatient, for the world as it became. Remain its vitality, the comfort of old friends and Polish disenchantment which, without proporselo, has been training.