Pane e ferro. Il Novecento, qui da noi - 9788863912968

Pane e ferro. Il Novecento, qui da noi: Paesenovo sta tra Veneto e Friuli, nella grande pianura padana... come da sempre ripetono Enea, suo padre, sua madre e i molteplici protagonisti di "Pane e ferro". Un microcosmo che ha visto passare tra le campagne sterminate, le strade di sassi e polvere e le case sorte a lato del grande fiume il Novecento intero, portando in quel piccolo borgo contadino due guerre mondiali e una epocale migrazione dai campi alle fabbriche, unica rivoluzione vissuta e accettata "qui da noi". "Pane e ferro" racconta un'epopea famigliare lunga un secolo, dall'alba del 1895 al tramonto del 1999, dal nonno, vecchio patriarca, che nei due conflitti mondiali vive la tragedia del suo tempo, fino al figlio e al nipote, chiamati a ripercorrere l'intero secolo breve nei ricordi e sulla pelle, così da lasciarne testamento. Pagine vive e toccanti che dipingono il quadro di un mondo ormai lontano, dove la terra è stata solcata dalla "grande storia" ben più che altrove, e dove le "storie minime", intime e umane, parlano delle fatiche e delle conquiste di un popolo dimenticato: i "metalmezzadri". Donne e uomini con la schiena piegata sulla terra da coltivare e i corpi nel ferro da costruire.
Countrynovo stands between Veneto and Friuli, in the great Po Valley... as Aeneas, his father, his mother and the many protagonists of "Bread and Iron" have always said. A microcosm that saw pass between the endless countryside, the streets of ice and dust and the houses that arose at the side of the great river the whole twentieth century, bringing to that small peasant village two world wars and an epochal migration from the fields to the factories, unique revolution lived and accepted "here by us". "Bread and Iron" tells a century-long family epic, from the dawn of 1895 to the sunset of 1999, from the grandfather, an old patriarch, who in the two world conflicts lives the tragedy of his time, up to his son and nephew, called to retrace the entire short century in the memories and on the skin, so as to leave a will. Lives and touching pages that paint the picture of a world now far away, where the earth has been furrowed by the "great history" much more than elsewhere, and where the "minimum stories", intimate and human, speak of the toils and achievements of a forgotten people: the "metalmezzadri". Women and men with their backs bent on the ground to be cultivated and bodies in the iron to be built.