Firenze. Ricordo l'alluvione - 9788874613199

Firenze. Ricordo l'alluvione: Dell'alluvione che il 4 novembre 1966 mise Firenze in ginocchio ebbero particolare diffusione le immagini che davano un'idea precisa della condizione della città: la fotografia ripresa dal piazzale Michelangelo, che mostrava gli edifici come isole in mezzo a una laguna giallastra e fangosa, così come la visione di piazza Santa Croce con lo spettacolo delle automobili rovesciate, dei tronchi abbattutisi sulle panchine, sul fango sparso sul selciato della piazza. E ancora, il piazzale degli Uffizi, quasi una corsia di piscina, i lungarni divorati dalle acque e il Ponte Vecchio, sventrato dai tronchi d'albero. È innegabile che quelle immagini così eloquenti abbiano sopraffatto le parole e gli scritti. Ma ciò che resta nella mente ha altrettanta importanza ed è indispensabile a chiarire meglio il significato e il valore delle immagini. I rumori, gli odori, la stanchezza, la visione più a largo raggio di quella indagata dagli obiettivi delle macchine fotografiche o da ripresa diventano patrimonio individuale e riportano in superficie impressioni che si ritenevano ormai obliterate e destinate all'archivio della memoria. Bruno Santi torna con il ricordo ai giorni dell'inondazione dell'Arno e ci permette di entrare con la mente in un periodo di preoccupazioni, di fatiche fisiche, di indubbi disagi, ma anche di episodi di indiscutibile rilevanza e singolarmente presenti sia nella dimensione personale, sia nelle articolate e in parte positive esperienze condivise.
The flood that brought Florence to its knees on 4 November 1966 was particularly disseminated by the images that gave a precise idea of the condition of the city: the photograph taken by Michelangelo forecourt, which showed the buildings as islands in the middle of a lagoon yellowish and muddy, as well as the vision of Piazza Santa Croce with the spectacle of the overturned cars, the logs felled on the benches, on the mud scattered on the ground of the square. And again, the forecourt of the Uffizi, almost a pool lane, the long lines devoured by the waters and the Ponte Vecchio, gutted by the tree trunks. It is undeniable that such eloquent images have overwhelmed the words and writings. But what remains in the mind is equally important and it is essential to clarify better the meaning and value of images. The noises, smells, tiredness, the wideview of the one investigated by the objectives of the cameras or shooting become individual heritage and bring back impressions that were now considered obliterated and destined memory store. Bruno Santi returns with the memory of the days of the flood of the Arno and allows us to enter with our minds in a period of worries, physical toils, undoubted inconveniences, but also episodes of indisputable relevance and singularly present both in the personal dimension, both in the articulated and partly positive shared experiences.