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Modernizzazione senza sviluppo. Il capitalismo secondo Pasolini - 9788833635422
di Giulio Sapelli edito da goWare, 2022
- Prezzo di Copertina: € 17.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Modernizzazione senza sviluppo. Il capitalismo secondo Pasolini
- Autore: Giulio Sapelli
- Editore: goWare
- Edizione: 3°
- Data di Pubblicazione: 2022
- Genere: scienza politica
- Argomenti : Capitalismo Pasolini, Pier Paolo
- Pagine: 278
- Dimensioni mm: 216 x 0 x 0
- ISBN-10: 8833635422
- ISBN-13: 9788833635422
Modernizzazione senza sviluppo. Il capitalismo secondo Pasolini: Nessun intellettuale del dopoguerra ha una presenza vivida come la sua. L'eredità di Pier Paolo Pasolini è, prima di ogni altra cosa, un'eredità intellettuale, critica, polemica, militante. Lucido e implacabile, il suo sguardo si posa sull'Italia del boom economico e dell'industrializzazione feroce, teatro del più nefasto e irreversibile "genocidio" culturale e sociale, oltreché simbolico: il frenetico processo di modernizzazione massificante che ha nella televisione, nella presunta liberalizzazione dei costumi e nell'imposizione del modello piccolo-borghese i suoi mezzi più perversi e mistificanti. Una modernizzazione senza sviluppo, senza più intellettuali a guidarla, senza più popolo, ideologie e identità assume, agli occhi dell'utopista ormai disincantato, i tratti di un'orrenda "nuova preistoria", l'arido tempo dell'alienazione, delle stragi, del consumismo, materiale ed emozionale, dell'industria culturale, dell'uniformazione linguistica e spirituale. Alla memoria di quel polemista inattuale, impopolare e straordinariamente profetico che Pasolini seppe essere, e al suo retaggio oggi più che mai vivo, è dedicato questo libro.
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«Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismodela civiltàdei consumi. Il fascismo proponeva un modelo, reazionario e monumentale, che però restava ettera mortû imitandosi – continua Pasolini - «ad ottenere adesione a parole»dale «varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie)». Ed invece ’adesione ala civiltàdei consumi «è totale e incondizionatû: «I modeli culturali reali sono rinnegati. ’abiura è compiuta. Si puòdunque affermare che a ‘toleranzÒdel’ideologia edonistica, volutadal nuovo potere, è a peggioredele repressionidela storia umanû. Nel milenovecentosettantatre Pier Paolo Pasolini comprese - con andicipod’almeno undecennio - ’avventodi una nuova formadel sociale: a civiltàdel’acquisto giungeva ala sua mercificante espressione invasiva. Via e ucciole, naturalmente, e via a terra,dela terra i semi,dai semi e piante che generano odori e sapori tangibili. Via un mododi produrre minuta ricchezza bastevole, sostuitodala massificante produzione aziendale che avrebbe rimpinzatod’oggetti (edi bisognod’oggetti) a vistadegli uomini,degli uomini i pensieri continui. Adistanzadi un quarantennio - in piena recessioneda accumulo (per cui siamo cintidi cose mentre perdiamo il poteredeidiritti) occorre riandare a Pasolini, al suo macilento pensiero, ala sua previsione più agra.