Del resto e di me stesso - 9788807032981

Del resto e di me stesso: "Di questo mondo e degli altri" (Feltrinelli 2013) raccoglieva una parte delle cronache scritte da José Saramago tra il 1968 e il 1969 per i giornali di Lisbona "A Capital" e "Jornal do Fundão". Le cronache sono, come è noto, il primo regolare esercizio della prosa del futuro Nobel: vi si può scorgere, in filigrana, allo stato embrionale, quell'immenso tessuto finzionale dei romanzi, in cui la meravigliosa potenza dell'invenzione permette allo scrittore di sviluppare il disegno ardito di storie che comunicano una nuova visione dell'infinita ricchezza e pluralità dell'uomo e del mondo. È in tale prospettiva che vanno lette quelle lontane cronache, in cui, come afferma lo stesso Saramago, "c'è già tutto". Valeva dunque la pena di continuare, con l'integrazione di quelle "storie" non contemplate nella precedente raccolta, quella straordinaria avventura, quel singolare viaggio, fino al termine, attraverso il mondo dei ricordi, che l'autore ha fissato sulla carta, "perché non si perda nulla di quei minuti d'oro, ore che risplendono come soli nel cielo tumultuoso e immenso che è la memoria. Cose che sono anche, con il resto, la mia vita".
"Of this world and of others" (Feltrinelli 2013) collected a part of the chronicles written by José Saramago between 1968 and 1969 for the Lisbon newspapers "A Capital" and "Jornal do Fundo". The chronicles are, as is well known, the first regular exercise of the prob of the future Nobel: you can see, in watermark, in the embryonic state, that immense fictional fabric of novels, in which the wonderful power of invention allows the writer to develop the bold design of stories that communicate a new vision of the infinite richness and plurality of man and the world. It is in this perspective that those distant chronicles must be read, in which, as Saramago himself says, "everything is already there". It was therefore worth continuing, with the integration of those "stories" not contemplated in the previous collection, that extraordinary adventure, that singular journey, to the end, through the world of memories, which the author fixed on paper, " so that nothing of those golden minutes may be lost, hours that shine as alone in the tumultuous and immense sky that is memory. Things that are also, with the rest, my life."