L'omelia, evento comunicativo. In cerca di tratti francescani - 9788825039498

L'omelia, evento comunicativo. In cerca di tratti francescani: Oggi l'omelia è un messaggio a rischio, un discorso pubblico che perde consensi. Fare la morale oltre che perdente è antievangelico, e la sola dottrina non è in grado di nutrire la vita cristiana. Il contesto fortemente mediatizzato, poi, ci ha resi uditori insieme distratti e raffinati, soggetti a una vera e propria mutazione antropologica: comunicare è prima di tutto incontro (essere-con) e scambio. Papa Francesco, nella Evangelii gaudium, scrive: "Rinnoviamo la nostra fiducia nella predicazione, che si fonda sulla convinzione che è Dio che desidera raggiungere gli altri attraverso il predicatore" (n. 136). Un invito a chiarire il "come" e soprattutto il "Chi" dell'omelia. E per i francescani a chiedersi che cosa significhi oggi "annunciare ai fedeli i vizi e le virtù, la pena e la gloria con brevità di discorso" (Regola bollata IX). Una Chiesa in uscita non può non ripensare il proprio linguaggio e stile comunicativo.
Today the homily is a message at risk, a public discourse that loses consensus. Morality as well as a loser is anti-evangelical, and doctrine alone cannot nourish Christian life. The strongly mediated context, then, made us listeners together distracted and refined, subject to a real anthropological mutation: communicating is first and foremost encounter (being-with) and exchange. Pope Francis, in the Evangelii gaudium, writes: "We renew our confidence in preaching, which is based on the belief that it is God who wishes to reach others through the preacher" (No. 136). An invitation to clarify the "how" and especially the "Who" of the homily. And for Franciscans to wonder what it means today to "announce to the faithful vices and virtues, sorrow and glory with brevity of speech" (Rule Branded IX). An outgoing Church cannot fail to rethink its own language and communicative style.