Sintomi morbosi. Nella nostra storia di ieri i segnali della crisi di oggi - 9788811606468

Sintomi morbosi. Nella nostra storia di ieri i segnali della crisi di oggi: «La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati.» Così scriveva Antonio Gramsci oltre ottant'anni fa nella prigione fascista di Turi. Muovendo da questa intuizione, lo storico Donald Sassoon, profondo conoscitore del nostro paese, si chiede quali sono oggi i segnali della crisi che sembra stia condannando al declino la civiltà occidentale. Dalla proliferazione di movimenti nazionalisti e sovranisti alle sempre più frequenti manifestazioni razziste e xenofobe, dalla sfiducia nei partiti tradizionali all'aumento delle diseguaglianze, l'impressione è di trovarsi in un cruciale momento di passaggio, in quell'interregno fra il tramonto del vecchio e l'affermazione del nuovo in cui si corrono i rischi maggiori di rapide regressioni. Al centro della sua analisi, la crisi che sta attraversando il Vecchio Continente: le probabilità di una sua implosione, ma anche le motivazioni e le ragioni della sempre più evidente disaffezione nei confronti di un'Europa unita che subisce attacchi da ogni fronte e viene troppo debolmente difesa da chi dovrebbe rappresentarla. Da «ebreo nato in Egitto con passaporto britannico, con studi in Francia, Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti», Donald Sassoon è in una posizione privilegiata per interpretare senza pregiudizi la moltitudine di umori, sensibilità, scelte di vari paesi, e ci offre la lezione di un grande storico capace di decifrare la complessità dell'oggi sciogliendo con maestria gli intricati fili provenienti dal nostro passato.
"The crisis consists precisely in the fact that the old man dies and the new cannot be born: in this interregnum morbid phenomena occur.?? Moving from this quote from Antonio Gramsci wrote over 80 years ago by fascist prison of Turi, the historian Donald Sassoon, has a profound knowledge of our country, compares the situation to step from the 1920s and 30s with our contemporary: what are today, you ask, weak signals of the crisis seems to be condemned to the decline of Western civilization? The proliferation of nationalist movements and the increasingly frequent racist and xenophobic manifestations sovereigntists, the impression is of being in a crucial historical moment of transition in the interregnum between the waning of the old and the assertion of again where you run the greatest risks of rapid regressions. Describing himself as "Jew born in Egypt with British passport, with studies in France, Italy, Britain and the United States," Donald Sassoon is in a unique and privileged position to collect the intricate and complex strands of countries, cultures and sensibilities, and to offer a voice-albeit controversy and criticism-will encourage us to be hopeful, despite everything, in our future.