Il potere del cane - 9788865595473

Il potere del cane: Montana, 1924. Tra le pianure selvagge del vecchio West, a cui fa da sfondo una collina rocciosa che ha la forma di un cane in corsa, sorge il ranch più grande dell'intera valle, il ranch dei fratelli Burbank. Phil e George Burbank, pur condividendo tutto da più di quaranta anni, non potrebbero essere più diversi. Alto e spigoloso, Phil ha la mente acuta, le mani svelte e la spietata sfrontatezza di chi può permettersi di essere se stesso. George, al contrario, è massiccio e taciturno, del tutto privo di senso dell'umorismo. Insieme si occupano di mandare avanti la tenuta, consumano i pasti nella grande sala padronale e continuano a dormire nella stanza che avevano da ragazzi, negli stessi letti di ottone, che adesso cigolano nella grande casa di tronchi. Chi conosce bene Phil ritiene uno spreco che un uomo tanto brillante, uno che avrebbe potuto fare il medico, l'insegnante o l'artista, si accontenti di mandare avanti un ranch. Nonostante i soldi e il prestigio della famiglia, Phil veste come un qualsiasi bracciante, in salopette e camicia di cotone azzurra, usa la stessa sella da vent'anni e vive nel mito di Bronco Henry, il migliore di tutti, colui che, anni addietro, gli ha insegnato l'arte di intrecciare corde di cuoio grezzo. George, riservato e insicuro, si accontenta di esistere all'ombra di Phil senza mai contraddirlo, senza mai mettere in dubbio la sua autorità. Ogni autunno i due fratelli conducono un migliaio di manzi per venticinque miglia, fino ai recinti del piccolo insediamento di Beech, dove si fermano a pranzare al Mulino Rosso, una modesta locanda gestita
Montana, 1924. Among the wild Plains of the old West, which is a rocky hill which has the shape of a dog in the race, is the largest of the entire Valley ranch, the ranch of the brothers Burbank. Phil and George Burbank, while sharing everything from more than forty years, couldn't be more different. Tall and angular, Phil has a sharp mind, hands svelte and the ruthless boldness of those who can afford to be himself. George, in contrast, is massive and taciturn, entirely humourless. Together they deal with fast forward hold, consume meals in the great Hall Manor House and continue to sleep in the room that had kid stuff, the same brass beds, which now are whining in the big House of logs. Those who know Phil considers a waste that a man as brilliant, one that could be a doctor, teacher or artist, you settle for running a ranch. Despite the money and the prestige of the family, Phil dresses like any laborer in overalls and a blue cotton shirt, use the same saddle for 20 years and lives in the myth of Bronco Henry, best of all, the one who, years ago, taught him the art of weave strings of rawhide. George, reserved and insecure, is content to exist in the shadow of Phil never contradict him without ever questioning his authority. Each fall, the brothers lead a thousand steers for twenty-five miles, until the precincts of the small settlement of Beech, where they stop to have lunch at Red Mill, a modest Inn run