Abitare il slilenzio. Un'antropologa in clausura - 9788867284238

Abitare il slilenzio. Un'antropologa in clausura: un'antropologa e storica delle religioni entra nel mondo claustrale cattolico, per motivi di ricerca, come se fosse una postulante. Il limite di accesso, fisico e simbolico, che caratterizza di solito i monasteri, ha spesso prodotto dei lavori di riflesso, in cui l'esperienza di campo, in quanto ambiente comunicativo di incontro, è del tutto assente o deformata. Tali luoghi sono di solito conosciuti attraverso i testi scritti e i racconti dei religiosi che vivono in quel mondo ma che non permettono ad altri di entrarvi. Questo lavoro nasce da un'etnografia partecipata, in veste di attrice sociale protagonista, all'interno di due monasteri francesi di Carmelitane scalze. L'autrice sperimenta e racconta, in prima persona, quelle "minuzie della vita quotidiana" delle monache che sfuggono di solito agli occhi dello studioso, ma che danno forma a processi comunitari e, nel tempo, costruiscono la donna religiosa. L'ideale a cui tende il gruppo monastico non è dato esclusivamente dai testi, che lo definiscono e lo descrivono, ma soprattutto dalla pratica, che costruisce un proprio modello applicativo e che nasce dall'agire stesso. Questo porta la studiosa a vedere come la regola sia applicata nella pratica e quali sfasature si vengano a creare tra ortodossia e ortoprassi.
an anthropologist and historian of religions cloistered world Catholic, for research purposes, as a postulant. The limit of access, physical and symbolic, which features usually monasteries, often has produced work of reflection, where the experience of camp meeting, as communicative environment is completely absent or deformed. Such places are usually known through written texts and stories of men who live in that world but that do not allow others to enter it. This work comes from a participatory ethnography as a social actor, actress in two French Discalced Carmelite monasteries. The author experiences and tells, in first person, those "minutiae of daily life" of the nuns which are usually in the eyes of the scholar, but that shape community processes and, over time, build the religious woman. Ideal to which the monastic group is not given only by texts, which define and describe it, but especially from the practice, which builds its own application model and that arises from the Act itself. This leads the scholar to see how the rule is applied in practice and what problems will be created between orthodoxy and orthopraxy.