Stare al gioco. Intermezzi ludici e replicabili tra parola e immagine - 9788865482605

Stare al gioco. Intermezzi ludici e replicabili tra parola e immagine: Quanto conta il gioco nel paesaggio contemporaneo? Molto, moltissimo. E non solo perché di gioco ci si può ammalare e perfino morire, come purtroppo ci raccontano le cronache, si tratti della ludopatia legata all'azzardo o di sfide letali, dalla roulette russa al "blackout"; ma perché la dimensione ludica permea i più diversi aspetti della quotidianità: "giochiamo", spesso senza rendercene conto, quando rispondiamo a un questionario online o quando inseriamo i rifiuti per la raccolta differenziata nei cassonetti di diverso colore. Stare al gioco significa quindi da un lato renderci consapevoli, e dunque attivi, in queste pratiche che scandiscono la vita di ogni giorno, dall'altro ritrovare nelle regole del gioco una insperata libertà espressiva, accentuata dal continuo dialogo tra parole e immagini. Intorno a questi temi si articolano i saggi dei curatori Antonella Sbrilli e Marco Dotti. Il volume si apre con la trascrizione di una conversazione fra Umberto Eco e Andrea Cortellessa, a seguire un testo storico di Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, un intervento di Paolo Fabbri e un'intervista a Sam Havadtoy. Completa l'opera una selezione riveduta e rielaborata dei testi e delle immagini che dal 2016 al 2018 sono stati proposti nella rubrica quindicinale Alfagiochi. Anagrammi di nomi d'artista, rinvenimenti di lettere nelle opere d'arte, passaggi tra scritture e figure - affiancati da alcune delle risposte più interessanti ricevute dai lettori di "alfabeta2" - diventano così una specie di prontuario per tutti coloro che vorranno replicarli, e magari reinventarli.
How important is the game in the contemporary landscape? Very, very much. And not only because of the game you can get sick and even die, as unfortunately tell us the chronicles, whether it is the pathological gambling linked to the hazard or lethal challenges, from Russian roulette to the "blackout"; But because the playful dimension permeates the most different aspects of everyday life: "We play", often without realizing it, when we respond to an online questionnaire or when we insert waste for separate collection into bins of different colors. Playing the game therefore means on the one hand to make us aware, and therefore active, in these practices that mark the life of every day, on the other find in the rules of the game an unexpected freedom of expression, accentuated by the continuous dialogue between words and Images. Around These themes are articulated the essays of the curators Antonella Sbrilli and Marco Dotti. The volume opens with the transcription of a conversation between Umberto Eco and Andrea Cortellessa, followed by a historical text by Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, an intervention by Paolo Fabbri and an interview with Sam Havadtoy. Completes the work a revised and revised selection of texts and images that from 2016 to 2018 were proposed in the fortnightly column Alfagiochi. Anagrams of artist names, the discovery of letters in works of art, passages between scriptures and figures-flanked by some of the most interesting answers received by readers of "alfabeta2"-become a kind of prontuario for all those who want to Replicate them, and maybe reinvent them.