Il tremito. Che cos'è la poesia? - 9788877134523

Il tremito. Che cos'è la poesia?: "Saluto qui Josif Brodskij per aver scritto: "La patria del poeta è la sua lingua". L'esperimento è sempre con lei, la lingua, paterna e materna, combattimento con lei, avventura con lei, per cercarla e trovarla nel soffio del corpo voce". In questo breve libro, Giuliano Scabia, scrittore, filosofo, teatrante e gran camminatore, racconta i suoi esperimenti alla ricerca della voce della poesia, del teatro, della musica. Una voce che nasce dalla grazia, dal gioco, dalla cura d'amore: grazia che è anche purificazione, è la gioia del bambino, è il respiro del feto nel ventre materno, è ascolto prima che parola, è la fessura da cui si intravedono altri mondi, è il nido nascosto che conserva un racconto. La poesia è, per Scabia, un infaticabile viaggio a piedi per i luoghi impervi della terra e dell'immaginazione alla ricerca delle forme primarie della parola che, con un tremito, si fa corpo. È un camminare per sentieri e per foreste, sulle tracce di san Francesco e di Collodi, di Nievo e di Rigoni Stern, di Borges e di Zanzotto, di Meneghello e di Tarkovskij. Questo libro, quasi provocatoriamente inattuale, ci parla, con confidenza fraterna e con una sapienza che sembra venire da lontano, della poesia che è dentro di noi, dentro il nostro essere bambini, animali e piante.
"I salute here Josif Brodskij for writing:" the birthplace of the poet is his tongue ". The experiment is always with her, tongue, paternal and maternal, fighting with her adventure with her, looking for her and found her body in the breath voice ". In this short book, Giuliano Scabia, writer, philosopher, Thespian and great Walker, tells his experiments searching for the voice of poetry, theater, music. A voice that comes from grace, from the game, from the care of love: grace which is also purification, is the joy of the child, is the breath of the fetus in the womb, you listen to before the word, is the crack from which one can see other worlds, is the hidden nest which preserves a tale. The poem is, for Scabia, a tireless journey on foot for inaccessible places on Earth and imagination in search of the primary forms of the word, with a quake, it is body. And a walk through paths and forests, in the footsteps of St. Francis and of Collodi, Nievo and Rigoni Stern, Borges and Zanzotto, Mahmood and Tarkovsky. This book, almost defiantly outdated, talks, fraternal and confidently with a wisdom that seems to come from afar, poetry that is within us, within our being children, animals and plants.