L'invasione degli ultracorpi. Il volto tragicomico del razzismo - 9788898155392

L'invasione degli ultracorpi. Il volto tragicomico del razzismo: Dalla matita di Stefano Scagni, convinto seguace di Vauro, una serie di dissacranti vignette per riflettere sull'eterno problema del razzismo dilagante in Italia. Il libro che i leghisti non vorrebbero mai mostrarvi! "Io non sono razzista, però..." è una delle frasi più ricorrenti di chi cerca ostinatamente una scusante a un'idea di civiltà non propriamente includente. Nato insieme all'uomo il fenomeno del razzismo attraversa i millenni, figlio della paura e dell'ignoranza ma anche di squallide logiche economiche e di potere. Dal mito della donna "perbene" in fatto di morale sessuale, concetto stranamente mai applicato all'uomo, a quello dell'omosessuale come essere deviato e contro natura, dal confronto col professante un'altra confessione, definito di volta in volta "eretico", "senza Dio", "infedele", "blasfemo" e così via, a quello con lo straniero visto come minaccia per l'occupazione e la casa. Tante tematiche, quasi sempre trasversali, del grande teatro umano dove va eternamente in scena una commedia dell'assurdo che comincia con l'insofferenza verso il vicino di casa e termina con lo sterminio pianificato di milioni di persone. La frase "Il riso uccide la paura" che il venerabile Jorge pronuncia nel finale de "Il nome della rosa" restituisce bene lo spirito di questa breve raccolta di scritti e vignette. Non è un libro.
By Stefano Scagni, convinced follower of Vauro, a series of offbeat cartoons to reflect on the eternal problem of racism rampant in Italy. The book that the League would not ever show you! "I'm not racist, but ..." is one of the most common phrases to anyone looking for an excuse to obstinately an idea of civilization not including. Born together with man racism through the millennia, son of fear and ignorance, but also of economic logic and bleak power. The myth of "respectable woman" in matters of sexual morality, concept strangely never applied to man, to that of homosexual as being diverted and against nature, by comparison with professing another confession, defined from time to time "heretic", "godless", "infidel", "blasphemous" and so on, than with the stranger saw as a threat to jobs and home. Many issues, almost always, the big theater where human goes eternally staged a comedy of the absurd that begins with impatience to the neighbor and ends with the planned extermination of millions of people. The phrase "rice kills fear" that the venerable Jorge pronounce in the finale of "the name of the rose" returns well the spirit of this short collection of writings and cartoons. It is not a book.