Le colpe del Sud. Ripensare la questione meridionale per il Mezzogiorno, la Puglia, il Salento - 9788862669696

Le colpe del Sud. Ripensare la questione meridionale per il Mezzogiorno, la Puglia, il Salento: Con la fine della Guerra fredda, la globalizzazione e la società digitale il Sud perde tutte le rendite di posizione territoriale che avevano garantito, fino a trent'anni fa, protezioni, aiuti e sostegni. Ma il meridionalismo non aggiorna la sua cassetta degli attrezzi, classi dirigenti ed élite intellettuali anziché produrre nuove idee si adagiano nella retorica dell'inganno e dell'abbandono, rifugiandosi nella sterile litania della "colpa degli altri" e nel rivendicazionismo lamentoso. Fino all'emergere di un sudismo impastato di nostalgie borboniche. Trent'anni persi a rincorrere il Nord. E trent'anni di opportunità sprecate. Ora il cerchio si chiude: il partito nato per punire il "banditismo dei meridionali" conquista voti e consensi anche al Sud, le popolazioni del Mezzogiorno si consegnano (si arrendono?) a chi le aveva insultate e additate come "zavorra del Paese". In questo quadro la Puglia rappresenta un "caso", con i ritardi infrastrutturali, gli indicatori socioeconomici negativi, il contrasto tra immagine e sostanza. Il suo governo prende la china del movimentismo immobilista producendo danni sul territorio, come accade per la xylella, il gasdotto Tap e l'Ilva. La primavera pugliese è durata un soffio, lasciando molte contraddizioni. Un "caso" è anche il Salento: terra in cammino, laboratorio di ciò che il Sud può essere o diventare se il meridionalismo "di pensiero" torna a prevalere su quello "di potere", puntando su vocazione mediterranea e federalismo municipalista. È con il protagonismo dei territori che il Sud può riprendere il destino nelle proprie mani e
With the end of the Cold War, globalisation and the digital society, the South lost all the territorial position pensions that had guaranteed, until thirty years ago, protections, aid and support. But Southernism does not update its toolbox, ruling classes and intellectual elites instead of producing new ideas lie in the rhetoric of deception and abandonment, taking refuge in the barren litany of the "guilt of others" and in the lamenting vindicationism. Until the emergence of a southism kneaded with Bourbon nostalgies. Thirty years lost chasing the North. And 30 years of wasted opportunity. Now the circle closes: the party born to punish the "banditism of the southerners" wins votes and consensus even in the South, the peopleofthe South surrender (give up?) to those who had insulted them and pointed to them as "the ballast of the country". In this context, Puglia represents a "case", with infrastructure delays, negative socio-economic indicators, the contrast between image and substance. His government takes the turn of the immobilist movement, producing damage on the territory, as is the case with xylella, the Tap pipeline and the Ilva. The Puglian spring lasted a breath, leaving many contradictions. A "case" is also Salento: land on the way, laboratory of what the South can be or become if the Southernism "of thought" returns to prevail over that "of power", focusing on Mediterranean vocation and municipal federalism. It is with the prominence of the territories that the South can take its destiny back into its own hands and