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La linea rossa è la linea d'appoggio. Quattro lezioni di Franz Prati - 9788863733532
di Valter Scelsi edito da SAGEP, 2015
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: La linea rossa è la linea d'appoggio. Quattro lezioni di Franz Prati
- Autore: Valter Scelsi
- Editore: SAGEP
- Data di Pubblicazione: 2015
- Genere: architettura
- Argomento : Prati, Franz
- Pagine: 64
- ISBN-10: 8863733538
- ISBN-13: 9788863733532
La linea rossa è la linea d'appoggio. Quattro lezioni di Franz Prati: Valter Scelsi cura un ciclo di quattro lezioni di Franz Prati. Nel corso di ogni lezione Prati compone, su grandi fogli di carta da spolvero, un disegno che risulta, più che il semplice corredo iconografico, la completa trasposizione in immagini, il reale racconto visivo. La lezione è il racconto di un racconto. Come per ogni messa in scena, non si esaurisce nella parola, proposta e raccolta, prodotta e interpretata. Elementi di un linguaggio non-verbale, immagini, segni compongono il testo. Cosa accade, ci chiediamo, se la lettura e la traduzione di questo testo non sono più attività esclusive del pubblico destinatario, ma diventano strumenti operativi dell'attore? Nei quattro grandi disegni che Franz Prati compone nel corso di altrettante lezioni la traccia è, opportunamente, memoria, mentre il segno è trasmissione, quindi potenziale futuro. Tramite esso le cose sono, così, annunciate, immaginate e prefigurate in anticipo. La mediazione tra memoria e segno avviene nella rilettura, e le immagini che Prati ha composto sulla carta sono il prodotto di centinaia di immagini viste, raccontate, accumulate nel tempo.
Valter Scelsi care a cycle of four lessons of Franz Prati. During each lesson Meadows composed, on large sheets of sketch paper, a design that is more than the simple iconographic Kit, complete transposition into images, the real visual story. The lesson here is the telling of a story. As with any staging, not limited to the word, proposal and collection, produced and interpreted. Elements of a non-verbal language, pictures, signs make up the text. What, we wonder, if the reading and translation of this text are no longer exclusive activities of the relevant public, but become operational tools of the actor? In the four great designs that Franz Meadows composed over the course of four lectures the trace is, appropriately, memory, while a sign is broadcast, so future potential. Through it things are, thus, announced, imagine and foreshadowed in advance. The mediation between memory and token occurs in the rereading, and images that Meadows has composed on paper are the product of hundreds of images seen, narrated, accumulated over time.
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