Giochi innocenti, giochi terribili - 9788888832470

Giochi innocenti, giochi terribili: Giocare è appropriarsi di un territorio e trasformarlo in campo di gioco. Si gioca sempre ritagliando uno spazio nella mappa del mondo e mettendocisi dentro. Possiamo disegnarla sul terreno, come la "campana" o il campo da calcio, stenderla sopra il tavolo oppure immaginarla. L'ambito definito che protegge i giocatori o anche solo la piccola zona della scacchiera rappresentano tutto il mondo. Mentre giochiamo siamo in salvo: dalla deriva, dal non-senso, dal vuoto. Il resto, mentre si gioca, non esiste. Nel gioco tutto è teso e intenso, è tensione e intenzione. Graciela chiama in causa anche la letteratura e cita Kundera, Cortázar, ma anche Calvino e Collodi: riflette a lungo su Pinocchio, il burattino che rinuncia all'infanzia, vale a dire, ai giochi, al divertimento, alle avventure e all'innocenza per guadagnare la condizione umana.
Playing is appropriating a territory and turning it into a playing field. You always play by carving out a space in the world map and getting into it. We can draw it on the ground, like the "bell" or the football field, spread it over the table or imagine it. The defined scope that protects players or even just the small area of the board represent the whole world. As we play we are safe: from drift, from non-sense, from emptiness. The rest, while playing, does not exist. In the game everything is tense and intense, it is tension and intention. Graciela also calls into question literature and mentions Kundera, Cort'zar, but also Calvino and Collodi: he reflects for a long time on Pinocchio, the puppet who renounces childhood, that is, games, fun, adventures and innocence to earn the human condition.