Storia del ritratto in cera. Ediz. illustrata - 9788874623815

Storia del ritratto in cera. Ediz. illustrata: Materiale viscoso e malleabile per eccellenza, la cera si è sempre rivelata adatta all'arte del ritratto, consentendo di restituire i dettagli più delicati e il colorito naturale del modello. Ma sono proprio queste sue qualità a costituirne al contempo il lato oscuro, dando corpo all'incubo di una perfetta metamorfosi. La statua di cera non allude alla realtà, bensì la replica. E lo fa così bene che il problema - come notava Freud - non è soltanto lo scambio tra immagine e realtà, ma anche la possibile animazione dell'immagine stessa. Si insinua il dubbio che l'oggetto sia animato, e che l'immagine non sia soltanto immagine, cosa, ma che con essa in qualche modo ne vada della vita stessa del modello, dell'originale, della realtà. Per questo suo carattere di inquietante supplenza, la storiografia ufficiale dell'arte ha sempre guardato con sospetto alla figura di cera, tenendola accuratamente a debita distanza. Fa coraggiosa eccezione questo volume, che ai primi del Novecento, raccogliendo uno spunto di Aby Warburg, costringe la storia dell'arte a occuparsi di questa perturbante classe di oggetti e a orientarsi verso una più ampia e problematica storia dell'immagine. Con un saggio introduttivo di Georges Didi-Huberman.
Viscous and malleable material par excellence, the wax has always proved to be suitable for the art of portraiture, allowing you to return the delicate nuances and the natural color of the template. But it is precisely these qualities to constitute the dark side, giving the body the nightmare of a perfect metamorphosis. The wax figure does not allude to the reality, but replication. And he does it so well that the problem-as noted Freud-is not only the exchange between image and reality, but also the possible animation of the image itself. Doubt creeps in that the object is animated, and that the image is not just image, but that somehow leave of life itself, the original model of reality. For his creepy character substitution, the official historiography of art has always looked askance at the wax figure, carefully holding it at arm's length. Ago courageous exception this volume, which in the early 1900s, picking up a cue of Aby Warburg, forces art history in dealing with this uncanny object class and to move towards a broader, more problematic picture stories. With an introduction by Georges Didi-Huberman.