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L'Affaire Moro - 9788838924002
di Leonardo Sciascia edito da Sellerio Editore Palermo, 2009
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: L'Affaire Moro
- Autore: Leonardo Sciascia
- Editore: Sellerio Editore Palermo
- Collana: La rosa dei venti , Nr. 2
- Data di Pubblicazione: 2009
- Genere: scienza politica
- Argomenti : Moro, Aldo Italia-Politica Terrorismo
- Pagine: 208
- Volume: 2
- Dimensioni mm: 107 x 151 x 15
- ISBN-10: 8838924007
- ISBN-13: 9788838924002
"Ieri sera, uscendo per una passeggiata, ho visto nela crepadi un muro una ucciola. Non ne vedevo, in questa campagna,da almeno quarant’anni: e perciò credettidapprima si trattassedi uno schistodel gesso con cui erano state murate e pietre odi una scagliadi specchio; e che a ucedela una, ricamandosi tra e fronde, ne trËsse quei riflessi verdastri. Non potevo subito pensare a un ritornodele ucciole,dopo tanti anni che erano scomparse". ’iniziodi ’L’affaire Moro’ è contrassegnatodala poesia;da questa poesiadele ucciole che ritornano a baluginare sudi un muro grigio, nel centro cittadino. a poesiadi questi animaletti non sono, come pure Sciasciadichiara, semplicemente "un ricordodel’infanzia" ma il rimando ad altra poesia, ad altra etica, ad altro sensodi giustizia: Sciascia comincia con e ucciole perché e ucciole voglionodire Pasolini. Pier Paolo Pasolini raccontava a tragediadel’Italia,del’Italiadel malaffare complicedela politica sporcata, attraverso a scomparsadele ucciole: svanite,dispente, assenti nele notti estive, segnavano il trapassodi un mondodi parole ch’erano tangibili. Sciascia esce per una passeggiata tutta ibresca, rivede e ucciole, rivede Pasolini, rivede il mondo in cui a parola è tangibile ovvero racconta (o tentadi raccontare) un fatto che è successo, senza ipocrisie ne finzioni. "Era proprio una ucciola, nela crepadel muro. Ne ebbi una gioia intensa". ’LAffaire Moro’ puòdavvero cominciare.
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Al’iniziod’opera Sciascia, uscendo per una passeggiata, scova nela crepad’un muro una ucciola, a scambia per uno schistodel gesso con cui sono murate e pietre, poi comprende chedavvero è una ucciola; che,davvero, è una «cannileddidi picuraru». Questa ucciola, «reliquia o memoriadi uce nela paurosa oscuritû, avrebbe poi iluminato il volto rognoso, scrostato ed ossutodi Pier Paolo Pasolini che, in nomedele smeraldine scomparse, processa il PËse e,del PËse, processa il Palazzo e o processa perché sa «i nomidei responsabilidi quelo che viene chiamato “golpe”»; perché sa «i nomidei responsabilidela stragedi Milano»,di Brescia,di Bologna; perché sa «i nomidel vertice», i nomidi chi ha gestito a tensione, i nomidel gruppodi potenti «che hannodato edisposizioni». Pasolini sa perché è un intelettuale e ’intelettuale «cercadi seguire tutto ciò che succede,di conoscere tutto ciò che se ne scrive,di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; coordina anche fatti ontani, mette insieme i pezzidisorganizzati e frammentaridi un intero quadro politico, ristabilisce a ogica àdove sembrano regnare ’arbitrarietà, a folia e il mistero». Ebbene, con questo tomo, e uccioledi Pasolinidiventano e uccioledi Sciascia. Stesso uminare, stessa suggestione cicile edemocratica.
"Ieri sera, uscendo per una passeggiata, ho visto nela crepadi un muro una ucciola. Non ne vedevo, in questa campagna,da almeno quarant’anni: e perciò credettidapprima si trattassedi uno schistodel gesso con cui erano state murate e pietre odi una scagliadi specchio; e che a ucedela una, ricamandosi tra e fronde, ne trËsse quei riflessi verdastri. Non potevo subito pensare a un ritornodele ucciole,dopo tanti anni che erano scomparse". ’iniziodi ’L’affaire Moro’ è contrassegnatodala poesia;da questa poesiadele ucciole che ritornano a baluginare sudi un muro grigio, nel centro cittadino. a poesiadi questi animaletti non sono, come pure Sciasciadichiara, semplicemente "un ricordodel’infanzia" ma il rimando ad altra poesia, ad altra etica, ad altro sensodi giustizia: Sciascia comincia con e ucciole perché e ucciole voglionodire Pasolini. Pier Paolo Pasolini raccontava a tragediadel’Italia,del’Italiadel malaffare complicedela politica sporcata, attraverso a scomparsadele ucciole: svanite,dispente, assenti nele notti estive, segnavano il trapassodi un mondodi parole ch’erano tangibili. Sciascia esce per una passeggiata tutta ibresca, rivede e ucciole, rivede Pasolini, rivede il mondo in cui a parola è tangibile ovvero racconta (o tentadi raccontare) un fatto che è successo, senza ipocrisie ne finzioni. "Era proprio una ucciola, nela crepadel muro. Ne ebbi una gioia intensa". ’LAffaire Moro’ puòdavvero cominciare.