Quelli di via Asti. Memorie di un detenuto nelle carceri fasciste nell'anno Millenovecentoquarantaquattro - 9788886618960

Quelli di via Asti. Memorie di un detenuto nelle carceri fasciste nell'anno Millenovecentoquarantaquattro: "A quei giovani era stato impedito di vivere la loro giovinezza, spostati di colpo, tra episodi di violenza e scene di orrore, dall'adolescenza innocente alla consapevolezza desolata della maturità. Vecchi dunque senz'essere stati giovani [...]. Se è vero che dopo i quarant'anni, al nostro intimo riappare la vita passata e bruciano in un arrière-goût rimorsi, ingiustizie e sacrifici, cosa diranno, cosa faranno quegli uomini defraudati della loro giovinezza?". Nel settembre 1944 Bruno Segre, giovane antifascista torinese, viene arrestato e recluso nella famigerata caserma di via Asti e di lì, poi, alle Carceri Nuove. Due anni dopo scriverà la storia della sua prigionia in questo memoriale, dipingendo un affresco della repressione, e dell'umanità che l'ha subita. In queste pagine si legge una storia di italiani: fascisti e partigiani, gente comune, uomini e donne meschini e brutali, buffi, arroganti, geniali, insignificanti, solidali, doppiogiochisti, eroici, talvolta loro malgrado. Questo racconto ci ricorda come, settant'anni fa, da molti collaborazionisti, "attendisti", vittime - le brutali persecuzioni e l'esperienza della prigionia fossero vissute come normali.
"To those young people had been barred to live their youthfulness, moved suddenly, between episodes of violence and scenes of horror, from adolescence innocent desolate awareness of maturity. Old young States without being so [...]. While it is true that after forty years, our intimate reappears the past life and burn in arri??re-go??t remorse, injustices and sacrifices, what will, what will these men cheated out of their youth? ". In September 1944 Bruno Segre, Turin young anti-fascist, he was arrested and imprisoned in the infamous barracks at via Asti and from there, then, at New Prisons. Two years later he will write the story of his captivity in this Memorial, painting a fresco of repression, and humanity that has suffered. In these pages you read a story of Italians: fascists and partisans, ordinary people, men and women mean and brutal, funny, arrogant, brilliant, insignificant, in solidarity, heroic, sometimes despite themselves, majority. This story reminds us that, 70 years ago by many-collaborators, "attendisti", victims-the brutal persecution and the experience of captivity were experienced as normal.