Venti mesi - 9788838917981

Venti mesi: «Negli scritti di memoria di ebrei perseguitati in Italia, nei sette anni che vanno dalle leggi fasciste del 1938 alla Liberazione, mancava fino ad oggi un diario come quello di Renzo Segre - scrive Nicola Tranfaglia nell'introduzione. - La storia cioè di un uomo che, per sfuggire alla deportazione dei lager e alla probabile morte, si era rifugiato con la moglie in una clinica psichiatrica e vi era rimasto per quasi due anni fingendo di essere un malato mentale e vivendo nell'angoscia costante di essere scoperto e deportato o ucciso. Le tracce di quella vicenda contrassegnarono tutta la vita successiva di Renzo Segre caratterizzata da un "perenne stato di depressione e di ansia per il futuro". Né poteva essere diversamente, se si ripercorrono attraverso queste pagine le tappe di un calvario che ha inizio già negli ultimi anni della dittatura ma registra un inevitabile salto di qualità, un drastico peggioramento quando i nazisti occupano l'Italia del Centro-Nord, spingono Mussolini a fondare la Repubblica Sociale Italiana e questa, con il manifesto di Verona, proclama apertamente che gli ebrei saranno trattati come "sudditi di uno stato nemico". Con la sua drammatica e oscura quotidianità la vicenda raccontata nel diario può forse far capire alle nuove generazioni come la tragedia provocata dalla vittoria dei fascismi, nella prima metà del nostro secolo, è ancora vicina nel ricordo di tante famiglie e merita di essere ricordata e approfondita soprattutto da quelli che dovranno affrontare la sfida di un futuro che si annuncia, malgrado le lezioni di storia, tutt'altro che fac
"In the writings of memory of Jews persecuted in Italy, in the seven years from the fascist laws of 1938 to the Liberation, a diary like that of Renzo Segre was missing until today - writes Nicola Tranfaglia in the introduction. - The story of a man who, to escape the deportation of the concentration camps and the probable death, had taken refuge with his wife in a psychiatric clinic and had remained there for almost two years pretending to be mentally ill and living in the constant anguish of being discovered and deported or killed. The traces of that story marked the whole subsequent life of Renzo Segre characterized by a "perennial state of depression and anxiety for the future". Nor could it be otherwise, if we retrace through these pages the stages of an ordeal that began already in the last years of the dictatorship but recorded an inevitable leap in quality, a drastic worsening when the Nazis occupied Central and Northern Italy, pushed Mussolini to found the Italian Social Republic and this, with the Verona manifesto, He openly proclaims that Jews will be treated as "subjects of an enemy state." With its dramatic and obscure everyday life, the story told in the diary can perhaps make the new generations understand how the tragedy caused by the victory of fascism, in the first half of our century, is still close in the memory of many families and deserves to be remembered and deepened especially by those who will have to face the challenge of a future that is announced, Despite the history lessons, far from fac