Ricostruire con l'arte - 9788861943933

Ricostruire con l'arte: Qual è il contributo che il mondo dell'arte può offrire alle popolazioni terremotate dell'Aquila? Muovendo dal dibattito che la questione sollevò nel 2010 in seno alla Biennale di Architettura di Venezia, l'autrice racconta la genesi del suo progetto "Nove Artisti per la ricostruzione" e ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato alla realizzazione dell'anfiteatro della scultrice statunitense Beverly Pepper per Parco del Sole all'Aquila. È la storia della convergenza di intenti di artisti, operatori, amministratori, tutti volti all'obiettivo prioritario di restituire, con la presenza di manufatti d'arte, i luoghi e le atmosfere di una antica civiltà. Un segno provvidenziale - la presenza di un cane - indusse gli amministratori dell'Aquila a utilizzare i linguaggi universali dell'arte per ridisegnare la geografia emotiva e sentimentale di luoghi distrutti e abbandonati, perché la gente vi facesse ritorno. Un finale sorprendente si proietta cento anni in avanti, immaginando come le opere d'arte possano continuare a vivere nel tempo relazionandosi con le future generazioni.
What is the contribution that the world of art can offer to the earthquake victims of the Eagle? Moving from the debate that the issue raised in 2010 in the Venice Biennale of Architecture, the author tells the genesis of his project "Nine Artists for Reconstruction" and retraces the fundamental stages that led to the realization Of the amphitheatre of the American sculptress Beverly Pepper for Parco del Sole All'aquila. It Is the history of the convergence of intentions of artists, operators and administrators, all aimed at the priority objective of restoring, with the presence of art artifacts, the places and atmospheres of an ancient civilization. A providential sign-the presence of a dog-induced the administrators of L'aquila to use the universal languages of art to redesign the emotional and sentimental geography of destroyed and abandoned places, so that people would return. A surprising ending is projected one hundred years forward, imagining how the works of art can continue to live in time relating to future generations.