I registi della mente (e altre storie) - 9788898137985

I registi della mente (e altre storie): Se ci lasciamo guidare da queste suggestioni, scorrendo i contributi degli autori proposti nella prima parte del volume, potremmo allora rileggere con un "altro" sguardo, con altri occhi, (eyes wide shut?) i film di Marco Tullio Giordana, Stanley Kubrick, Ferzan Ozpetek, Charlie Kaufman, Lars von Trier, Roman Polanski, Manoel De Oliveira, Orson Welles e Michael Haneke. Ogni Autore, infatti, facendo propria l'affermazione di Robert Bresson, Il tuo film deve assomigliare a quel che vedi, chiudendo gli occhi, propone, infatti, delle ri-letture affascinanti e suggestive dei film diretti di questi acclamati Maestri del cinema. Pur sapendo che le immagini di cineasti così famosi perforano (anche) il cuore, la pelle e la pancia dello spettatore, abbiamo deciso di definirli tout-court "Registi della mente". Il lettore, ne sono certo, ci scuserà per questa nostra (riduttiva?) schematizzazione. La seconda parte del volume è composta, invece, da alcuni contributi che, per la loro originalità, ci sono sembrati in sintonia con le fascinazioni proposte nella prima parte. Un volume che conferma ulteriormente l'"insana"passione che gli autori (quasi tutti psichiatri) nutrono per il cinema e che ci rimanda, inevitabilmente, a quanto affermava quel genio di Frank Capra: Il cinema è una malattia, quando entra nel sangue prende il sopravvento. È come avere Iago nel cervello, e come per l'eroina, l'unico antidoto al film è un altro film.
If we let ourselves be guided by these suggestions, scrolling through the contributions of the authors proposed in the first part of the volume, we could then reread with an "other" look, with other eyes, (eyes wide shut?) the films of Marco Tullio Giordana, Stanley Kubrick, Ferzan Ozpetek, Charlie Kaufman, Lars von Trier, Roman Polanski, Manoel De Oliveira, Orson Welles and Michael Haneke. Each Author, in fact, making Robert Bresson's statement his own, Your film must resemble what you see, closing your eyes, proposes, in fact, fascinating and evocative re-readings of the films directed by these acclaimed Masters of cinema. Although we know that the images of such famous filmmakers pierce (also) the heart, skin and belly of the viewer, we decided to call them tout-court "Directors of the mind". The reader, I am sure, will excuse us for our (reductive?) schematization. The second part of the volume is composed, instead, of some contributions that, due to their originality, seemed to us in tune with the fascinations proposed in the first part. A volume that further confirms the "insane" passion that authors (almost all psychiatrists) have for cinema and that inevitably refers us to what that genius of Frank Capra said: Cinema is a disease, when it enters the blood it takes over. It's like having Iago in your brain, and like heroin, the only antidote to the movie is another movie.