Via Ripetta 155 - 9788809993358

Via Ripetta 155: Via Ripetta: una delle strade più centrali di Roma, in quello che fu una sorta di triangolo d'oro fra piazza del Popolo, piazza di Spagna, piazza Venezia. Pensate che allora fosse tutto chiaro, a disposizione di chiunque? No, perché il civico 155 è difficile trovarlo, situato com'è al di là dell'Ara Pacis, oltre piazza Augusto imperatore, nel piccolo tratto che tutti pensano appartenga già a via della Scrofa: bisogna spiegarlo bene perfino a chi guida il taxi, se è proprio lì che si vuole andare. Un tratto fuori fuoco nello stradario, e quella che si racconta qui è la storia fuori fuoco degli anni fra il '68 e il '77, cominciati all'insegna dell'utopia libertaria - compresa l'idea che per la libertà valesse la pena di stare a pancia vuota e di vivere alla meglio in case che cadevano a pezzi - e sfociati nel terrorismo prima, e poi nel riflusso del disimpegno, della Milano da bere, dei manager rampanti. Una storia vista con lo sguardo di chi ha vissuto da vicino molte cose senza mai esserne del tutto al centro, e dunque con la possibilità di testimoniare, dolorosamente, una memoria non chiusa. Ricordi in prima persona di anni raccontati poco e non sempre correttamente: perché il terrorismo non fu come molti ritengono la conclusione logica di quanto il '68 aveva seminato, ma fu invece la sanzione drammatica della sconfitta di molte speranze, un lutto pungente per chi aveva creduto e si era speso per farle germinare.
Via Ripetta: one of the most central areas of Rome, in what was a kind of golden triangle among piazza del Popolo, piazza di Spain, piazza Venezia. Do you think then everything was clear, available to anyone? No, because the civic 155 is hard to find, situated as it is beyond the Ara Pacis, beyond piazza Augusto imperatore, in small stretch that they think belong already to via della Scrofa: you have to explain it well even to those driving the taxi, if that is where you want to go. A sudden fire out in the road map, and what is said here is the story out of focus of the years between the ' 68 and ' 77, begun under the banner of libertarian utopia-including the idea that freedom was worth staying on an empty stomach and to experience the best in houses that were falling apart-and resulted in terrorism before, and then in the ebb of disengagement of Milan to drink, managers rampant. A story seen through the eyes of those who lived closely many things without ever being completely at the Center, and thus with the possibility of testifying, painfully, not closed. First-person reminiscences of years told little and not always correctly: why terrorism was not as many believe the logical conclusion than the ' 68 had sown, but was instead the dramatic penalty of defeat of many hopes, bereavement bit for those who had believed it had spent to make them germinate.