Liala, dal romanzo al fotoromanzo. Le scelte linguistiche, lo stile, i temi - 9788857511078

Liala, dal romanzo al fotoromanzo. Le scelte linguistiche, lo stile, i temi: Oltre alla fluviale produzione romanzesca e all'attività giornalistica in senso lato, Liala non tralasciò di cimentarsi con il fotoromanzo. Lo fece nei primissimi anni Cinquanta e, preferendovi la misura distesa del romanzo, quasi tappandosi il naso. "Quale concentrato di idiozia ci vuole per amare quella roba! Non si può fare una bella frase, né una pagina gentile, né una descrizione intelligente. Mi pare di essere monca facendo fumetti: e anche acefala", si sfogava ad esempio scrivendo ad Arnoldo Mondadori. Dopo un capitolo iniziale dedicato a Liala - alla sua biografia, alla produzione letteraria e ai temi continuamente, spudoratamente riproposti -, questo libro si incentra sui fotoromanzi della regina italiana del rosa in una prospettiva linguistico-stilistica e tematica. Nonostante che i fotoromanzi studiati rechino in bella evidenza la firma di Liala, la maternità di alcuni di loro appare dubbia o quantomeno ridimensionabile, per via di certa disomogeneità nell'opzione tematica e soprattutto nel trattamento linguistico dei soggetti: come viene mostrato, Liala presenta delle specificità che la rendono inconfondibile. Chiude il volume una più ravvicinata caratterizzazione linguistica dei fotoromanzi in oggetto, articolata secondo i livelli del lettering, della fonetica, della morfologia, del lessico, della sintassi e della retorica.
In addition to the romance and journalistic production River in a broad sense, Liala neglected to grapple with the picture story. He did in the early 1950s, that the measure of the novel, almost over the nose. "What idiocy concentrate it takes to love that stuff! You can't make a good line, nor a page kind, nor a description smart. I seem to be missing a limb doing Comics: headless ", for example, and also wreak by writing to Arnoldo Mondadori. After an initial chapter dedicated to Maggie-literary production to his biography, and issues continuously, shamelessly proposed-, this book focuses on the soap operas of the Italian Queen of linguistic-stylistic and thematic perspectives rose. Despite that the soap operas studied bear prominently displayed the signature of Babka, motherhood of some of them appears dubious or at least resizable, because of certain differences in linguistic and thematic option especially in the treatment of subjects: as shown, Ross presents the specific features that make it unique. Closes the volume a closer linguistic characterization of picture stories, based on the levels of lettering, Phonetics, morphology, syntax, lexical and rhetoric.