L'animale e la Repubblica. 1789-1802, alle origini dei diritti delle bestie - 9788857557342

L'animale e la Repubblica. 1789-1802, alle origini dei diritti delle bestie: Nel 1802, tredici anni dopo la proclamazione dei "Diritti dell'uomo e del cittadino", l'Institut National de Paris lanciava un concorso sul tema: "Fino a che punto il trattamento barbaro inflitto agli animali è oggetto di morale pubblica? E, converrà fare leggi in questo senso?". Il concorso si rivelò un successo senza precedenti sia per il numero di partecipanti (28) sia per la varietà delle voci coinvolte. Tuttavia, nel 1804, la giuria decretò che nessuno dei testi pervenuti fosse degno del premio. I contenuti di quelle dissertazioni sono la base di questo libro. Un succedersi di riflessioni che rivelano, in primo luogo, quanto le tensioni politiche del momento - la re-istituzione della schiavitù e l'ascesa al potere di Bonaparte - influissero sulle proposte suggerite, tutte ben inserite nell'acceso dibattito intorno al modello di società da prospettare e applicare. Ma non solo. In secondo luogo ripercorrendo i ragionamenti che animarono tale dibattito, il libro ha la capacità di accompagnare il lettore verso questioni dell'attualità più stringente, inserendosi così in un'ampia disputa che coinvolge diversi campi del sapere e dell'opinare: dalla sociologia alla storia e alla filosofia, dal diritto all'etica, dalle scienze naturali alla zoologia. Quelle considerazioni sulla legge e sulla sensibilità degli animali portano alla luce la consapevolezza dell'importanza che l'uomo già attribuiva all'ambiente, elaborando così una lucida anticipazione delle preoccupazioni e inquietudini dell'uomo contemporaneo. Una questione posta duecento anni fa, e divenuta la sfida del XXI seco
In 1802, thirteen years after the proclamation of the "Rights of Man and The Citizen", the Institut National de Paris launched a competition on the theme: "To what extent is the barbaric treatment inflicted on animals the object of public morality? And, will it be good to make laws in this regard?" The competition proved to be an unprecedented success for both the number of participants (28) and the variety of entries involved. However, in 1804, the jury decreed that none of the texts received were worthy of the prize. The contents of those dissertations are the basis of this book. A succession of reflections that reveal, in the first place, how the political tensions of the moment - the re-establishment of slavery and Bonaparte's rise to power - influenced the proposals suggested, all well integrated into the heated debate around the model of society to be projected and applied. But not only that. Secondly, by retracing the reasoning that animated this debate, the book has the ability to accompany the reader to more pressing current affairs issues, thus inserting himself into a wide-ranging dispute involving different fields of knowledge and opining: from sociology to history and philosophy, from the right to ethics, from natural sciences to zoology. Those considerations on the law and sensitivity of animals bring to light the awareness of the importance that man already attributed to the environment, thus drawing up a lucid anticipation of the concerns and concerns of contemporary man . A question posed two hundred years ago, and became the challenge of the 21st century