De rerum ideis. Dio e le cose nel dibattito universitario del tredicesimo secolo. Vol. 1: Editio textuum Odonis Rigaldi et aliorum - 9788840150154

De rerum ideis. Dio e le cose nel dibattito universitario del tredicesimo secolo. Vol. 1: Editio textuum Odonis Rigaldi et aliorum: È noto che il Duecento ha segnato la storia successiva del pensiero cristiano occidentale. Per le forti sollecitazioni provenienti dalla riscoperta di Aristotele e dalla diffusione delle speculazioni di filosofi e teologi di lingua araba, la riflessione metafisica dei latini si incentrò sulla praticabilità di un discorso comprendente tanto l'unicità e semplicità di Dio quanto la molteplicità e complessità degli enti nel mondo. Principali nodi problematici furono l'onniscienza divina e la creazione nel tempo. Le discussioni seguite costituirono il laboratorio nel quale vennero sperimentate innovative teorie cosmologiche, ontologiche ed epistemologiche. Nella costruzione della dottrina sull'esistenza di tutte le cose in Dio, gli universitari ricorsero all'antica teoria delle idee divine. Nondimeno, privilegiando la rivisitazione di Seneca e la cristianizzazione di Agostino, essi ritennero di poterla adattare alle istanze originate dall'aristotelismo montante, trasformandola in polivalente dispositivo concettuale per spiegare la contingenza del mondo e la sua intelligibilità. Dell'opera, prevista in due volumi, questo primo contiene l'edizione critica di importanti testi, finora accessibili solo nei codici manoscritti che li trasmettono, lo studio dei quali consente una più ampia ricostruzione della nascita e dell'andamento del dibattito sulla 'scienza divina' nel quadro degli intrecci filosofico-teologici via via fioriti nel lavoro scolastico.
And I note that the two hundred scored the subsequent history of Western Christian thought. For rough handling from the rediscovery of Aristotle and the spread of the speculations of philosophers and theologians of the Arabic language, the metaphysical reflection of the Latins focused on the feasibility of a discourse that includes both the uniqueness and simplicity of God as the multiplicity and complexity of entities in the world. The main issues were the divine omniscience and creating over time. The discussions follow were the laboratory in which ontological and epistemological theories were cosmological experiment innovative. In the construction of the teaching on the existence of all things in God, University students resorted to the ancient theory of divine ideas. Nevertheless, giving priority to the review of Seneca and the Christianization of Augustine, they believed to be able to adapt to the demands arising from the conceptual device upright, transforming it into a multipurpose Aristotelianism to explain the contingency of the world and its intelligibility. The work, scheduled in two volumes, the first containing the critical edition of important texts, until now accessible only in manuscripts that broadcast them, the study of which allows a wider reconstruction of the birth and the course of the debate on ' divine science ' in the context of philosophical-theological plots gradually flourished in school work.