Senza parole. Il tema dell'indicibilità di Dio nella riflessione medievale - 9788840015477

Senza parole. Il tema dell'indicibilità di Dio nella riflessione medievale: "Le negazioni sono vere nei riguardi delle cose divine, mentre le affermazioni non si adattano al mistero che le contraddistingue": questa tesi, formulata nella Gerarchia celeste di Dionigi lo pseudo-Areopagita, segna anche per l'Occidente cristiano di lingua latina l'origine della tradizione di pensiero che si suole indicare con l'espressione "teologia negativa". Obiettivo di questo studio è appunto esaminare l'impatto avuto dal corpus areopagiticum su tale tradizione, impegnata a individuare un passaggio stretto che permettesse di conciliare il principio dell'assoluta trascendenza di Dio con l'esigenza di dargli un nome, per poter professare, difendere e diffondere il proprio credo. Nel farlo, esso ricostruisce alcune fra le tappe più significative della storia della teologia negativa nel medioevo latino, accompagnando il lettore lungo un percorso che va dall'età carolingia (con Giovanni Scoto) al XII secolo (Alano di Lilla), per poi concludersi con un'analisi del modo in cui Tommaso d'Aquino raccolse la sfida lanciata da Mosè Maimonide sulla questione dell'indicibilità di Dio.
"The negatives are true in respect of divine things, while the claims do not fit the mystery that sets them apart": this thesis, formulated in the celestial hierarchy of Dionysius the pseudo-Areopagite, scores for the Christian West of Latin the origin of the tradition of thought that they indicate the term "negative theology". Objective of this study is to examine the impact from the corpus areopagiticum on that tradition, committed to locate a narrow passage that would make it possible to reconcile the principle of absolute transcendence of God with the need to give it a name, to confess, defend and spread their beliefs. In doing so, it reconstructs some of the most significant stages of the history of negative theology in the middle ages, accompanying the reader along a path that goes from the Carolingian period (with Johannes Scotus) to the twelfth century (Alan of Lille), and conclude with an analysis of the way Thomas Aquinas took up the challenge from Moses Maimonides on the question of God's inexpressibility.