Lo storico e il falsario. Rosario Gregorio e l'arabica impostura (1782-1796) - 9788891760326

Lo storico e il falsario. Rosario Gregorio e l'arabica impostura (1782-1796): Nel 1782, di ritorno da una missione diplomatica a Napoli, l'ambasciatore del Marocco Muhammad ibn Uthmàn al-Miknasi fu costretto da una tempesta a riparare a Palermo. Nel corso del suo soggiorno gli fu affiancato, in qualità di traduttore ufficiale, il prete maltese Giuseppe Vella. Qualche tempo dopo, l'interprete avrebbe annunciato il ritrovamento di un manoscritto di grande importanza: un registro della cancelleria araba di Sicilia, che avrebbe consentito di ricostruire uno dei periodi più oscuri della storia dell'isola, l'epoca della dominazione saracena. Ha così inizio uno dei casi più clamorosi di falsificazione storica dell'Europa settecentesca: l'arabica impostura dell'abate Vella, che in meno di un decennio avrebbe condotto alla pubblicazione di due opere destinate a grande risonanza: il Codice diplomatico di Sicilia (1789-1792) e il Libro del Consiglio di Egitto (1793). Tra i pochi a sospettare delle traduzioni di Vella, lo storico Rosario Gregorio si oppose, con gli strumenti della critica e della filologia, alla resistibile ascesa del Cagliostro maltese. Tale conflitto diede vita a un'avventura dai tratti rocamboleschi, segnata da lettere anonime, scambi di persona, faide letterarie e progetti di eversione della feudalità. Attraverso lo studio di fonti coeve e dei testi incriminati, il libro ricostruisce il dibattito sull'autenticità dei codici arabo-siculi e le ragioni del consenso, fino alla domanda-chiave dell'intera vicenda: perché un falso ha successo?
In 1782, returning from a diplomatic mission to Naples, the Moroccan ambassador Muhammad ibn Uthmàn al-Miknasi was forced by a storm to repair in Palermo. During his stay he was supported by the Maltese priest Giuseppe Vella as an official translator. Some time later, the interpreter would announce the discovery of a manuscript of great importance: a register of the Arab Chancellery of Sicily, which would have allowed to reconstruct one of the darkest periods of the history of the island, the time of Saracen domination. This is the beginning of one of the most resounding cases of historical falsification of the eighteenth-century Europe: the Imposture arabica dell'abate Vella, which in less than a decade would have led to the publication of two works destined to great resonance: the diplomatic Code of Sicily (1789-1792) and the Book of the Council of Egypt (1793). Among the few to suspect of the translations of Vella, the historian Rosario Gregorio opposed, with the instruments of criticism and philology, the resistible Rise of the Maltese Cagliostro. This conflict gave rise to an adventure of the Rocambolesque traits, marked by anonymous letters, exchanges of person, literary feuds and projects of eversion of Feudality. Through the study of contemporary sources and the incriminated texts, the book reconstructs the debate on the authenticity of the Arab-Siculi codes and the reasons for the consensus, up to the key question of the whole affair: Why is a fake successful?