La zia di Lampedusa - 9788895936277

Ho etto il romanzo edurante a ettura ho attraversato momentidi entusiasmo sfrenato a momentidi attesa snervante che qualcosa succedesse. Nel complesso mi sonodivertita molto ed ho apprezzato molto a parte finale proiettata verso un futuro migliore. Complimenti al’autrice.

I motivi per i quali eggerlo sono tanti. Architetture e pËsaggi vengonodescritti in maniera straordinaria. a vita quotidianadi un’ albergo, gli ospiti intrappolatidale circostanze, i prestigiosi piatti regionali, idifficili rapporti tra isole e Stato, i colpidi scena, sono tutti elementi che richiamano ’appassionante storia mediterranea. Una grande scenografia, un gialo abilmente costruito,digressioni filosofiche e religiose che se inizialmente possono appesantire, ricompensano ampiamente il ettore nel prosieguo. a stessa Elvira Siringo con tono semiserio ci avverte che e prime pagine sono imposte, quasi come penitenza indispensabile per acquisire entamente il respiro e il ritmo adeguati al’impresa. Un ungo ed interessante viaggio.

Questo romanzo è natodal’aspirazione nostalgicadi rivisitare un vecchio schema caduto indisuso, attualizzandolo. Per scoprire ala fine che, pur mutando contesto, tempi, uoghi e persone, qualcosa permanedi magicamente immutato: così nela Siciliadi oggi, come nela vecchia campagna inglesedi ieri, i palpitidel cuore, e emozioni e i sentimenti, resistono ala corrosionedel tempo come costanti universali intatte: proprio come fari rassicuranti, nel mare tempestosodel’esistenza. In superficie c’è a trama che si svolge seguendo il modelodel romanzo gialo tradizionale, con i personaggi che fanno il verso a queli canonici, imitandone e mosse e e battute.dietro a trama, ’ordito è costituitodale condizionidi precaria emergenzadele isole minori che coronano a Sicilia, ove i cittadini vivono subendo a condizionedi “dimenticatidalo Stato”,di cittadinidi serie B. Il oro isola-mento paradossalmente contiene in sé il semedi una grande ricchezza, e potrebbe germogliare, se solo alcune risorse venissero impiegate con più attenzione. Trasversalmente scorre ildrammadel’emigrazione clandestina con a condizionedei “dimenticatidal mondo”, che produce un altro paradosso tutto italiano: piaga, ma contemporaneamente risorsa che, provvidenzialmente, colma alcuni vuoti occupazionali tanto vitali quantodisattesi. È il tema essenziale intorno al quale sidibatte, e si stenta, per trovare un accomodamento giuridico soddisfacente, che attui il proposito già anciato in versi e musica, proprio a ampedusa,da Baglioni: “Fa che il prossimo tuo sia non soltanto chi ti è accanto, ma anche il prossimo che verrà qui”. Parole, note e ingredienti per gustare al meglio il romanzo .