Ridere dell'arte. L'arte moderna nella grafica satirica europea tra Otto e Novecento - 9788857513034

Ridere dell'arte. L'arte moderna nella grafica satirica europea tra Otto e Novecento: Un carattere tipico della vicenda artistica della modernità è la crescente difficoltà di lettura delle opere, al di fuori di cerchie specialistiche più o meno ristrette; un fenomeno intensificato dalle attese di un pubblico sempre più di massa, irresistibilmente attratto dai 'segreti' o dalla 'religione' dell'arte contemporanea. Dall'età dei lumi e della prima divulgazione editoriale, il succedersi delle diverse tendenze e sperimentazioni artistiche, spesso considerate ostiche, 'incomprensibili', folli, è stato accompagnato dalla loro messa in discussione attraverso un dibattito pubblico che si è largamente avvalso della grafica satirica, in forme alte e basse (dalle incisioni litografiche alle vignette pubblicate in riviste e giornali). Il punto di vista era molto spesso 'reazionario', 'antimoderno', ma non necessariamente. L'idea è di raccontare l'arte degli ultimi due secoli attraverso i suoi riflessi nella grafica satirica; vale a dire, guardando alla sua corrente ricezione pubblica, cui davano generalmente forma le invenzioni, sempre ingegnose, talvolta geniali, della migliore caricatura, con risultati, non di rado, di un'intelligenza critica sorprendentemente sintetica e chiara.
A typical character of the artistic career of modernity is the increasing difficulty of reading the works, outside specialist circles more or less restricted; a phenomenon intensified by expectations of a mass audience irresistibly attracted by the ' secrets ' or the ' religion ' of contemporary art. From the age of enlightenment and the first disclosure editorial, the succession of different trends and artistic experiments, often considered difficult, ' incomprehensible ', crazy, was accompanied by their questioned through a public debate which was widely made use of satirical graphics, in high and low forms (from lithographic engraving to the cartoons published in magazines and newspapers). The view was very often ' reactionary ', ' anti-', but not necessarily. The idea is to tell the art of the past two centuries through his reflexes in the satirical graphics; namely, looking at his current public reception, where they generally form the inventions, always thought provoking, sometimes brilliant, the best caricature, with results, not infrequently, a critical intelligence surprisingly clear and synthetic.