Il Letto di Frida - 9788877384973

Il Letto di Frida: Le cicatrici sono aperture attraverso le quali un essere entra nella solitudine dell’altro. (Frida Kahlo). Con estrema sensibilità, Slavenka Drakulic’ si insinua nel dolore e nel bisogno d’amore che così prepotentemente segnarono l’esistenza di Frida Kahlo. E lo fa con tale maestria da farci dimenticare che non è Frida a scrivere --- Frida Kahlo giace sul suo letto, dopo aver subito trentadue interventi, con la gamba destra amputata. L’immobilità la spinge a ripercorrere la sua esistenza. Aveva solo sei anni quando la poliomielite la costrinse a letto per lunghi mesi. «Se solo potessi volare», pensava, «non avrei più bisogno delle gambe», ma la realtà è che quella dolorosa zoppia non l’avrebbe mai più abbandonata. Per evadere dalla solitudine si inventò un’amica immaginaria: Frida alitava sul vetro della finestra e disegnava una porta piccolissima e invisibile attraverso cui la raggiungeva. Non fu che l’inizio di un’esistenza tormentata dal dolore, una vita segnata irreversibilmente dall’incidente d’autobus che compromise la sua spina dorsale per sempre. Ci vollero anni per capire che quel dolore, impossibile da esprimere a parole, poteva e doveva urlare dai suoi quadri: «Guardatemi, sono viva, mi fa male». Frida ricorda l’amore ossessivo per il pittore Diego Rivera, il periodo del loro matrimonio, durante il quale si relegò nel ruolo di moglie del genio, fino al tradimento con sua sorella – proprio le due persone che conoscevano ogni cicatrice e ferita che nascondeva al mondo. Si aggrappò definitivamente alla pittura, esorcizzando a suo modo quell’ineludibile destino che non si era scelta. «Un fuoco del genere lo hanno coloro che conoscono la morte», le disse un giovane amante, e con quel fuoco visse e si spense una grandissima pittrice che ebbe il coraggio di accettare la sfida della vita senza soccombere mai.
The scars are openings through which a being enters the solitude of the other. (Frida Kahlo). With extreme sensitivity, Slavenka Drakulic ' creeps in pain and in need of love that so strongly marked the existence of Frida Kahlo. And it does so with such skill that we forget that it's not Frida to write--Frida Kahlo lying on her bed, after thirty-two surgeries, with his right leg amputated. Immobility to retrace its existence. She was only six years old when polio forced her to bed for many months. "If I could only fly," she thought, "I would have no need of the legs ', but the reality is that painful lameness would never wavered. To escape from the loneliness you invented an imaginary friend: Frida breathed on the glass of the window and draw a tiny, invisible door through which reached. It was not until the beginning of a life haunted by sorrow, a life marked irreversibly from the bus crash that took out his spine forever. It took years to realize that pain, unable to put into words, could and should scream from her paintings: "look at me, I'm alive, it hurts." Frida recalls the obsessive love for painter Diego Rivera, the time of their marriage, during which he relegated in the role of wife of genius, until treachery with his sister ??? just the two people who knew each SCAR and wound that concealed in the world. He clung to painting, casting out in its own way that inescapable fate that had not choice. "A fire like they who know the death", said a young lover, and with that fire lived and died a great painter who had the courage to accept the challenge of life without succumbing ever.