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Shakespeare fra teatro e cinema - 9788860871145
di Stefano Socci edito da Le Lettere, 2009
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Shakespeare fra teatro e cinema
- Autore: Stefano Socci
- Editore: Le Lettere
- Collana: Le Lettere università , Nr. 65
- Data di Pubblicazione: 2009
- Genere: LETTERATURE STRANIERE: CRITICA
- Pagine: 190
- Dimensioni mm: 240 x 120 x 10
- ISBN-10: 886087114X
- ISBN-13: 9788860871145
Shakespeare fra teatro e cinema: Questo libro vuole essere una guida alle versioni cinematografiche dei testi di Shakespeare. I suoi personaggi e i suoi lavori drammatici sono conosciuti in tutto il mondo, grazie anche alla settima arte: fin dal periodo muto gli adattamenti sono stati fedeli o infedeli, diretti o indiretti. Non solo Amleto, ma altre figure del Bardo continuano ad affascinarci, perché l'autore ha saputo legare ciascuna di esse a una qualità particolare, un'essenza psicologica e un "colore" umano che non mutano nel tempo, rendendole quindi classiche, indelebili. Il cinema, arte della sintesi, se n'è appropriato spesso e volentieri. Il libro parla dei maestri - da Olivier, Welles, Kurosawa e Kozincev a Branagh, Zeffirelli, Nunn, Luhrmann e Taymor - offrendo un panorama dei film più convincenti o memorabili. Le parafrasi o i "tradimenti", insieme alle letture tradizionali, formano un insuperato repertorio di soluzioni narrative e visive che, illustrando luci e ombre del teatro e del cinema, riescono a comporre la scissione fra palcoscenico e schermo.
This book is a guide to the film versions of Shakespeare's texts. His characters and his dramatic works are known all over the world, thanks to the seventh art: since the silent era adaptations were faithful or unfaithful, whether direct or indirect. Not just Hamlet, but other figures of the Bard continues to fascinate us, because the author has been able to tie them to a particular quality, a psychological and human essence "color" that does not change over time, making them so classic, indelible. Cinema, art of synthesis, he often is appropriate. The book speaks of the masters-by Olivier, Welles, Kurosawa and Kozincev to Branagh, Zeffirelli, Nunn, Luhrmann and Taymor-offering a panorama of the most compelling or memorable. The paraphrase or "cheating", along with the traditional readings, form a narrative and Visual solutions unsurpassed repertoire, illustrating the lights and shadows of theater and film, manage to settle the split between stage and screen.
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