Stato e criminalità. Un rapporto non sempre dicotomico - 9788849842708

Stato e criminalità. Un rapporto non sempre dicotomico: Le mafie esistono, sono una realtà, una seria realtà, si muovono coerentemente con i propri criminosi obiettivi, fanno il loro lavoro. Ma siamo altrettanto certi di poter affermare le stesse cose sul contrasto da parte dello Stato e delle sue articolazioni periferiche? Sedici saggi sul ruolo che lo Stato dovrebbe assumere nel contrasto alla criminalità organizzata, che non vogliono essere di denuncia né di constatazione dell'ovvio, né ripetitivi di luoghi comuni, ma far ragionare sul fenomeno mafioso, interrogare, avanzare dubbi, prospettare soluzioni, pungolare gli addetti ai lavori, in un'espressione essere politicamente scorretti. Il volume raccoglie i saggi di: Jacopo Armini, Vincenzo Boccia, Antonio Calabro, Luigi De Sena, Stefania Fuscagni, Maria Carmela Lanzetta, Marco Marchese, Angela Napoli, Vincenzo Olita, Riccardo Pedrizzi, Giuseppe Quattrocchi, Franco Roberti, Alfonso Ruffo, Ernesto U. Savona, Alberto Vannucci, Luigi Varratta.
The gangs exist, they are a reality, a serious reality, moving in line with their crime targets, do their job. But we are equally certain that I can say the same things on the contrast from the State and its jurisdictions? Sixteen essays about the role that the State should take in the fight against organized crime, not wanting to be complaint or observation of the obvious, neither repetitive clich??s, but to reason about the mafia, interrogate, bring doubts, propose solutions, goad insiders in an expression to be politically incorrect. This book contains essays by: Jacopo Armini, Vincenzo Boccia, Antonio Calabro, Luigi De Sena, Stefania Fuscagni, Maria Carmela Lanzetta, Macaulay, Angela Napoli, Vincenzo Olita, Riccardo Pedrizzi, Giuseppe Quattrocchi, Franco Roberti, Alfonso Ruffo, Ernesto u. Savona, Alberto Vannucci, Luigi Varratta.