La solitudine dell'uomo di fede - 9788874671106

La solitudine dell'uomo di fede: Chi è l'uomo di fede? Quali sono le sue prerogative e i suoi ambiti di azione? Che significato ha il suo destino solitario? La persona credente è ineluttabilmente sospesa tra individualità e comunità; tra le esistenze diverse - eppur entrambe necessarie -dell'homo faber e dell'homo religiosus; tra cosmo e Rivelazione; tra "natura" e "alleanza"; tra pensiero scientifico e intimo dialogo con Dio. Che ne è di un simile essere umano nella società contemporanea? E destinato, sconfitto, a ritrarsi da essa oppure a svolgere, come sempre è accaduto, un ruolo insostituibile, anche se arduo e spesso incompreso, nel mondo degli uomini? Un gigante dell'ebraismo del XX secolo, il rabbino e pensatore di origine lituana Joseph Dov Beer Soloveitchik, in questo suo scritto si è lungamente interrogato al riguardo, decostruendo la sua contemporaneità e anticipando i tempi presenti. L'uomo di fede è dunque destinato ad essere ancora nostro contemporaneo, nonostante il suo ruolo e la sua missione siano oggi divenuti forse più complessi che in epoche passate. Anche preghiera e profezia restano "fatti" attuali, forme diverse ma convergenti dell'inesausto dialogo tra l'essere umano e Dio, in cui l'individualità della singola persona necessita imprescindibilmente di una comunità orante, scaturente dall'Alleanza e da quest'ultima sempre definita. "La solitudine dell'uomo di fede" è un capolavoro della produzione spirituale e filosofica del Popolo di Israele nel corso del XX secolo, sinora inedito in Italia. La riflessione etica kantiana e, successivamente, della Scuola di Marburgo, l'esistenzialismo
Who is the man of faith? What are his prerogative and its fields of action? What does his solitary fate? The believer is inescapably suspended between individuality and community; among the different existences-yet both necessary-of the homo faber and homo religiosus; between Cosmos and revelation; between "nature" and "Alliance"; between scientific thought and intimate dialogue with God. What about a similar human in contemporary society? And intended, defeated, retreating from it, or to play as always happened, an irreplaceable role, although difficult and often misunderstood, in the human world? A giant of 20th century Judaism, Rabbi Joseph Dov Soloveitchik of Lithuanian origin thinker and Beer, in his writing has long questioned in this regard, Deconstructing its contemporaneity and anticipating the present times. The man of faith is therefore intended to be still our contemporary, despite its role and its mission have now become perhaps more complex than in the past. Also prayer and prophecy remain current facts, different shapes but converging of untiring dialogue between man and God, in which the individuality of each person needs unavoidably a praying community, deriving from the Alliance and the latter always defined. "The loneliness of a man of faith" is a masterpiece of spiritual and philosophical production of the people of Israel during the 20th century, until now unpublished in Italy. The Kantian ethical reflection and, subsequently, of the school of Marburg, Existentialism