Profèzie. Poèsie e Divagassion - 9788885593893

Profèzie. Poèsie e Divagassion: "Il singolare e inaspettato esordio poetico del Somo Poeta, sembra di primo acchito caratterizzarsi per la risoluta e intenzionale presa di distanza da qualsiasi dimensione letteraria comunemente accettata. L'origine di questi distici rimati, assai irregolari per scansione, e di queste fulminee clausole di taglio epigrammatico, va piuttosto ricercata nell'ormai languente patrimonio della poesia orale, delle canzoni popolari e dei filò dialettali, con le loro improbabili inversioni sintattiche, le strane commistioni con la lingua colta, i temi stupefatti e 'ingenui', secondo l'accezione schlegeliana del termine. Nei suoi versi di subitanea comunicatività, spesso volutamente prosaici, ora di tono meditativo ora di sapore goliardico, il poeta sovrappone tre distinti scenari, tre fasi in cui, in un medesimo luogo, cambiano gli individui e le abitudini. L'irruenza polemica, lo scherno, il gioco troppo scoperto cedono allora il passo a una misura più interna, e anche la satira più corrosiva si muta in sommessa elegia." (dalla Prefazione)
"The singular and unexpected poetic debut of the Somo Poet, seems at first to be characterized by the resolute and intentional distance from any commonly accepted literary dimension. The origin of these remorseful couplets, very irregular for scanning, and these lightning-fast clauses of epigrammatic cutting, should rather be sought in the now languid heritage of oral poetry, folk songs and dialects, with their unlikely syntactic reversals, strange minglings with cultured language, astonished and 'naive' themes, according to the Schlegelian meaning of the term. In his verses of hunched communicative communication, often deliberately prosaic, now of meditative tone now of goliardic flavor, the poet overlaps three distinct scenarios, three phases in which, in the same place, individuals and habits change. The polemical irrupto, the mockery, the over-discovered game then give way to a more internal measure, and even the most corrosive satire is mutated into subdued elegy." (from the Preface)