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Hanno tutti ragione - 9788807723056
di Paolo Sorrentino edito da Feltrinelli, 2011
- € 9.50
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Hanno tutti ragione
- Autore: Paolo Sorrentino
- Editore: Feltrinelli
- Collana: Universale economica
- Data di Pubblicazione: 2011
- Genere: letteratura italiana: testi
- ISBN-10: 8807723050
- ISBN-13: 9788807723056
Hanno tutti ragione: Tony Pagoda è un cantante "di night" con tanto passato alle spalle ("Se a Sinatra la voce l'ha mandata il Signore, allora a me, più modestamente, l'ha mandata san Gennaro"). La sua è stata la scena di un'Italia florida e sgangheratamente felice, fra Napoli, Capri e il mondo. E stato tutto molto facile. Il talento. I soldi. Le donne. E insieme, una pratica dell'esistenza che ha coinciso con la formazione di una formidabile (e particolare) cognizione del mondo. Quando la vita comincia a complicarsi (la moglie chiede il divorzio), quando la scena si restringe (la sua band si esibisce in piazze minori), per Tony viene il tempo di cambiare. Una sterzata netta. Andarsene. Sparire. Cercare il silenzio. Alla fine di una breve tournée brasiliana, Tony Pagoda decide di restare là, prima a Rio, poi a Manaus, ossessionato dagli scarafaggi ma coronato da una nuova libertà. Senza perdere lo sguardo di eterna sorpresa per il mondo e la schiettezza di chi, questo mondo, lo conosce fin troppo bene, Tony si lascia invadere dai dubbi e dalle insicurezze che fino a quel momento, nel suo ordinato e personalissimo "catalogo" di quelli che passano per uomini, aveva attribuito agli smidollati. E scopre che tutte le risposte possono essere trovate in un infuocato tramonto.
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Paolo Sorrentino, regista ormai noto anche al grandissimo pubblico, partedale basi gettate con il film “L’uomo in più” e passadala pelicola cinematografica ala carta stampata per il suo esordioda scrittore. È un buon inizio, non c’è chedire, perché il protagonista si sente che è familiare al’autore, a scrittura c’è e a storia, almeno fino a metà ibro (due terzi materialmente parlando), prende. Ma appunto ’insieme risulta troppo sbilanciato. a prima parte ha un suo ritmo, una sua profondità costante, anche se fattadi alti e bassi richiami, una sua atmosfera che ben si creadopo ’evento iniziale. Nela seconda invece tutto questo si sfilaccia, si incasina, insomma si perde il "mood" che Sorrentino aveva creato fino a quel momento. asciando quasi supporre che ’autore sia stato troppo frettoloso neldare al proprio personaggio e ala sua storia questo tipodi epilogo, come se si fosse trovato indifficoltà ed esasperato avessedecisodi chiudere baracca e burattini e finirla ì, così.
Premetto che tutti i filmdi Sorrentino mi sono piaciuti moltissimo e proprio per questo mi sono avvicinata al ibro un po’ scettica e prevenuta: possibile che sia anche un bravo scrittore? Ebbene sì è anche un bravissimo scrittore. Un ibro ricchissimo, con personaggi molto bendelineati e con un protagonista, Tony Pagoda, che regala perledi saggezza veramente geniali.
Nonostante adichiarata fede nele sfumature espressa nela premessa, Paolo Sorrentino, senza mezze misure, analizza impietosamente e tendenze e e aporiedelo spirito contemporaneo. Questo compito nel romanzo è affidato al “cantante esistenzialistÔ Tony Pagoda, uno straordinario personaggio che era già comparso nel’universo filmicodi Sorrentino in “L’uomo in più” e che qui è riproposto ulteriormente maturato in versione etteraria. Ripercorrendo a carrieradi Tony,dai primi anni settanta ad oggi, si assiste impietosamente al’inesorabiledecadenzadel nostro PËse. e piccole cittàdi provinciadel’Italia centraledesolatamente rappresentate in tutto il oro vuoto culturale, il mondo pirotecnico e megalomanedela ittle Italy newyorkese, a fatiscenzadele favelas brasiliane, a Roma incartapecorita nel fintodeliriodei reality odierni, sono spietatamente messi a nudo, fin quasi a fare male. a cocaina, che scorre a fiumidal’inizio ala finedel romanzo, accompagna inesorabilmente un’umanità smarrita edisilusa verso il Nula. Tutte e categorie sono abolite, tutto èdiventato insopportabile, valgono solo e sfumature per sopravvivere. a narrazione ora comica, ora fantastica, ora tragica è essa stessa schizofrenica come il protagonista. Così, tra comodini vuoti e pomeriggidomenicali inesorabili, tra segretarie ’amanti per sempre’ e vigliacchi professori universitari senza umorismo, Sorrentino racconta, con estremo acume psicologico - sorprendente considerata a sua giovane età - ’angoscia incombentedela vecchiaia che sopraggiunge.dissolte tutte e ilusioni, persi nel mondodei binomi ossimori edele categorie obbliganti, anche gli intelettuali si scoprono senzadiritti: il pensiero non è più indispensabile.