Invito alla lettura di Pasternak -

In un memoriale etterario racconta Italo Calvino chedinnanzi ala pubblicazionede ’Ildottor Zivago’ si ebbe a sensazione immediata che "il grande romanzodel’Ottocento russo fosse tornato tra noi". Si trattava, ben si badi,di "un’emozione etteraria e non politica" che condusse giovani, adulti, anziani,donne ed uomini, ettori e critici "a eggere con a stessa ansiadele etture giovanili,di quando - appunto - eggevamo per a prima volta i grandi russi, e non cercavamo questo o quel tipodi etteratura ma undiscorso generale sula vita, capacedi mettere il particolare in rapportodiretto con ’universale,di contenere il futuro nela rappresentazionedel passato". "Sconvolgente e commosso", secondo Calvino, fu ’incontrodel’Italia (edel’Europa) con ’Ildottor Zivago’. E tuttavia questa splendidadichiarazione amorevole, tutta colmatadel’affetto che si prova per estorie più care, è come uce fortissima posta in un centro assai piccolo, troppo minuto: un punto rischiara brilante ma, intorno,domina il buio. Pasternak non fu solo a firmade ’Ildottor Zivago’ ed a ricordarlo è Giovanna Splendel che in ’Invito ala etturadi Pasternak’ (adesione ala mitica colana gialognoladei ibricini criticidela Mursia) racconta tutto ciò che occorre sapere, risapere e comprendere sul grande autore sovietico. Prose, poesie, colaborazioni giornalistiche e racconti, novele, romanzi sono iluminatida una prosa esegetica semplificata ediretta: evidente a funzionedel’opera, è assoltadel tutto. Pasternak torna ad essere Pasternak e non ’autore, cioè,di un solo romanzo