Eredità maledetta. La tragica vita di Klaus Mann - 9788886772594

Eredità maledetta. La tragica vita di Klaus Mann: Klaus Mann - figlio del venerato e temuto Thomas Mann - fu uno dei più provocatori scrittori tedeschi del secolo scorso. Colto, intelligente, geniale, fin da bambino Klaus Mann dimostrò una spiccata predilezione per la letteratura. Cominciò a scrivere giovanissimo in un ambiente familiare privilegiato in cui erano di casa artisti, poeti, musicisti. La Germania fra le due guerre era in pieno fermento e la minaccia del nazismo ancora non incombeva sul giovanissimo Klaus ma sul suo fervido entusiasmo si stendeva un'ombra dolorosa e soffocante: il genio di Thomas Mann, padre distante, venerato e temuto dai suoi sei figli. Romanziere, commediografo, saggista politico, giornalista, critico letterario, durante tutta la sua esistenza Klaus ha dovuto sempre confrontarsi con il padre, ne implorava il consenso ma riceveva freddezza se non addirittura ripudio. Per tutta la sua breve e tragica vita dovette sopportare la qualifica di "figlio del poeta": non era un privilegio ma una condanna. Fu il primo in Germania a scrivere romanzi e commedie sul tema dell'omosessualità. Ancora prima della salita al potere di Hitler espresse con veemenza le sue opinioni antinaziste che gli procurarono in seguito l'iscrizione nella lista nera dei nemici del Terzo Reich. I suoi libri furono bruciati pubblicamente, gli fu revocata la cittadinanza tedesca e lui soffrì da esiliato il tragico declino della sua patria. Emigrato negli Stati Uniti, nella Seconda Guerra mondiale si arruolò nell'esercito americano e venne in Italia. La sfortuna continuò a perseguitarlo e durante la Guerra Fredda fu denunciato com
Klaus Mann - son of the revered and feared Thomas Mann - was one of the most provocative German writers of the last century. Cultured, intelligent, brilliant, Klaus Mann showed a marked predilection for literature from an early age. He began writing at a very young age in a privileged family environment where artists, poets and musicians were at home. Between the two wars, Germany was in full turmoil and the threat of Nazism did not yet loom over the very young Klaus, but a painful and suffocating shadow loomed over his fervent enthusiasm: the genius of Thomas Mann, a distant father, revered and feared by his six children. Novelist, playwright, political essayist, journalist, literary critic, throughout his life Klaus always had to confront his father, he begged for his consent but received coldness if not outright repudiation. Throughout his short and tragic life he had to endure the title of "son of the poet": it was not a privilege but a condemnation. He was the first in Germany to write novels and plays on the subject of homosexuality. Even before Hitler's rise to power, he vehemently expressed his anti-Nazi views, which later led to his blacklisting as the enemies of the Third Reich. His books were publicly burned, his German citizenship was revoked, and he suffered the tragic decline of his homeland as an exile. He emigrated to the United States, and in World War II he enlisted in the U.S. Army and came to Italy. Bad luck continued to haunt him, and during the Cold War he was denounced as a